Il caso Navalny: la storia del "mondo libero" comunque continua
di Fabio Falchi - 23/08/2020
Fonte: Fabio Falchi
Per gran parte dei media italiani, Repubblica e Corsera in testa, è scontato che Navalny sia stato avvelenato e il colpevole sia Putin.
I medici di Omsk sarebbero quindi al soldo dello zar Vladimir. Ci sarebbe cioè un complotto dei medici, ma questa volta reale e al servizio del Cremlino. Lo scopo? Eliminare il "capo dell'opposizione". E' noto infatti che Navalny, dopo il fiasco alle elezioni presidenziali del 2013, avrebbe vinto le elezioni per la Duma di Mosca nel 2019, senza nemmeno presentarsi ma attribuendosi, con il cosiddetto "voto intelligente", i voti dei canditati eletti non facenti parte di Russia Unita (il partito di Putin), soprattutto quelli del Partito Comunista della Federazione Russa, che vinse quelle elezioni, sia pure prendendo pochi più voti di Russia Unita.
Insomma, lo zar, per paura che Navalny organizzasse una "rivoluzione" come quella che starebbe accadendo in Bielorussia, avrebbe deciso di eliminarlo.
Lo zar avrebbe però sbagliato dose e ora rischierebbe di essere spodestato da una folla inferocita se non avesse instaurato in Russia uno Stato di polizia.
Bei tempi quelli in cui Eltsin poteva bombardare il parlamento russo che si rifiutava di eseguire i diktat dei neoliberali occidentali!
E che mondo meraviglioso sarebbe per i neoliberali se Navalny fosse al Cremlino ed Epstein alla Casa Bianca!
Questo non è più possibile ma non si può escludere che in Bielorussia vinca la "rivoluzione", che lo zar, in un delirio di onnipotenza, decida di avvelenare pure sé stesso, ma senza sbagliare dose un'altra volta (che pasticcione però questo zar!), e che un "rappresentante" del vecchio caro Epstein possa insediarsi alla Casa Bianca. E allora si potrebbe fare una nuova Operazione Condor (altro che veleno!) ma non solo in America Latina.
La storia del "mondo libero" comunque continua.