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In merito a una tazza di tè

di Fulvio Scaglione - 22/08/2020

In merito a una tazza di tè

Fonte: Fulvio Scaglione

Invidia. Invidia pazzesca per quelli che sanno (e qualcuno sapeva tutto già prima dell'evento), per quelli che da qui riescono persino a determinare con quale sostanza sarebbe stato avvelenato Aleksej Navalnyj. Intanto, da lontano, e nel chiaro intento di confermare la mia fama di putiniano-sovranista-populista-eperchénofascistachestasemprebene, butto giù qualche considerazione. 1. quando Navalnyj è stato male sull'aereo, la sua portavoce Kira Yarmish ha subito parlato di avvelenamento (con tanto di supporto fotografico, vedi in testata n.d.r)). Come se si aspettassero qualcosa di simile. Ma in quel caso è plausibile che Navalnyj beva senza precauzioni un tè qualunque preparato da chissà chi? 2. dobbiamo decidere una buona volta se Putin è stupido o furbo. Se è stupido, è plausibile che abbia deciso di fare di Navalnyj un martire proprio mentre c'è la crisi in Belorussia, le elezioni regionali (e il caso Kahabarovsk insegna quanto siano delicate) sono alle porte, la crisi economica da Covid e petrolio va affrontata ed è tutta da avviare e gestire la riforma costituzionale che prolunga il suo potere. Se è furbo, invece... 3. Ho scritto in tempi non sospetti che Navalnyj, i cui risultati elettorali sono sempre stati modestissimi, non è un rivale di Putin. I trinariciuti nostrani raccontano la Russia come un luogo in cui un despota elimina uno a uno gli avversari per non farsi scalzare. Così non si capisce che Putin di rivali veri, in termini di consenso, non ne ha. E se ne avesse, non verrebbero dal fronte "occidentalismo" ma piuttosto da quello nazionalista. Veniva definito "rivale" di Putin persino Boris Nemtsov, che nella politica russa contava quasi mio di me. Navalnyj è però il critico più insidioso per Putin, perché parla ai millennials russi  che nulla sanno dell'Urss e della perestrojka, quindi sono laici, non hanno il timore dell'instabilità che anima i loro genitori e li spinge a sostenere Putin. Le veloci campagne 2.0 di Navalnyj, inoltre, evidenziano tutta la rigidità che sta pervadendo il sistema politico putiniano. 4. Navalnyj, come la Politkovskaja e altri giornalisti russi, per scagliarsi contro il Cremlino ha dovuto mettere alla berlina molti interessi oscuri che prosperano all'ombra del potere centrale. Se davvero è stato avvelenato, è lì che darei un'occhiata. Comunque in bocca al lupo, che si rimetta al più presto.