L'agenda del pesce rosso (la verità postuma sui vaccini già la conoscevamo)
di Marco Cosentino - 14/08/2024
Fonte: Marco Cosentino
Alimenta da ieri la discussione sui vaccini covid la dichiarazione di AIFA secondo cui nessuno di questi prodotti è indicato per prevenire la trasmissione del contagio. Ora, la questione in sé è quanto meno risibile: che la capacità dei vaccini covid di evitare o comunque ridurre la trasmissione del virus non fosse mai stata documentata e riconosciuta dagli enti regolatori era noto fin dalla fine del 2020, quando fu autorizzato il prodotto Pfizer. Bastava e ancora oggi basta leggere il "bugiardino" (rectius: "riassunto delle caratteristiche del prodotto") per constatare come da nessuna parte si parli di possibile riduzione della trasmissione virale come effetto del vaccino. Né sarebbe stato necessario attendere la dichiarazione della dipendente Pfizer di fronte al Parlamento Europeo, la quale fece presente che gli effetti del vaccino sulla trasmissione non erano mai stati testati. E non lo erano stati poiché semplicemente nessuno aveva chiesto ai produttori di testarli, accontentandosi invece di far loro documentare la mera capacità di ridurre il rischio di covid (di qualsiasi gravità, nemmeno il covid grave) e soltanto per qualche settimana. Ma tutto questo e tanto altro lo sappiamo da dicembre 2020. O, meglio, lo sapremmo se nella pubblica discussione esistesse un confronto paritario nel quale gli interlocutori avessero entrambi la capacità di tenere il punto. Al contrario, purtroppo, esiste una parte il cui potere è preponderante che detta quotidianamente l'agenda all'altra, inserendo e cancellando temi a piacere. E nulla: non è certo colpa dei più deboli se sono deboli e soccombono ai più forti. Ma certo la sensazione troppe volte è quella di essere continuamente costretti a riscoprire l'acqua calda e a spingere massi su per un pendio solo per vederli rotolare nuovamente giù. Ma almeno converrebbe evitare di sembrare quei pesci rossi che hanno memorie che durano pochi secondi. Anche perché i pesci rossi, quelli veri, la memoria ce l'hanno eccome, e dura settimane e mesi se non addirittura anni. Sarebbe nel suo piccolo un buon punto di partenza.