L'opzione Kallas: come suicidare un continente
di Pino Cabras - 28/11/2025

Fonte: Pino Cabras
Tutto come previsto. Sapevamo che è ancora grande il peso del partito della guerra che si è impadronito di quasi tutte le cancellerie occidentali e che ha ancora abbastanza inerzia per disseminare di trappole e di inciampi le rimanenti e recalcitranti cancellerie, a partire dalla più potente in America.
Tutto questo peso è caricato sul sabotaggio di una proposta negoziale – quella di Trump concordata con la controparte russa - che partiva da un principio di realtà e formulava la base di un compromesso possibile, non basato sulla “debellatio” dello stato ucraino ma sulla realtà effettuale di una guerra ampiamente sfavorevole per Kiev.
L’elemento che non vogliono capire quelli che insistono a non voler accettare la realtà sul campo è che non prevedono un’alternativa alla guerra totale. Il Wall Street Journal ha svelato un bel documento – intitolato OPLAN DEU - che circola tra i caporioni militari tedeschi e che prevede 800mila soldati da schierare in posizione di guerra avanzata con la Russia.
Immaginate di essere un dirigente che a Mosca legge queste 1.200 pagine da incubo avendo studiato la storia dell’Operazione Barbarossa: che ti piaccia o non ti piaccia, che tu ritenga che questo russo abbia ragione o torto, puoi stare certo che legge questo piano tedesco come un sinistro déjà-vu storico: non lo vede come un banale esercizio di pianificazione NATO, bensì come l’ennesimo segnale che, dietro frasi di circostanza, l’Occidente ormai “ucrainizzato” - e pur sempre affidato alle pulsioni di fondo germaniche - coltiva ancora l’insalubre tentazione di spostare eserciti verso est. Dopo avere studiato quanto nel 1941 l’attacco fosse proditorio, vedrebbe in OPLAN DEU lo spettro della stessa logica d’accerchiamento, mascherata oggi da “deterrenza”, ieri da “prevenzione”. In entrambi i casi: convogli che avanzano, mappe che puntano sulla Russia.
E questo pianificatore moscovita prenderà nota delle convergenti dichiarazioni di tutti i Crosetto d’Europa che dopo anni di lobbying per i pescecani del riarmo oggi pianificano il ritorno della Leva, dapprima volontaria e più presto di quanto si pensi obbligatoria. Così come prenderà nota delle dichiarazioni dell’amministratore delegato di Leonardo, Roberto Cingolani, che invoca un rapido e costoso riarmo “sennò ci sterminano”.
Vedrà questa Europa occidentale che parla come Kaja Kallas, l’incredibile russofoba cui hanno appaltato la voce sulla politica estera, che inquadra la Russia solo come un soggetto che negli ultimi 100 anni ha attaccato paesi che non l’hanno mai attaccata.
La proposta Trump discussa in modo più completo delle precedenti direttamente con la Federazione Russa ha abbastanza complessità e risorse richiamate da porre le basi di un accordo di sicurezza comune su scala europea, usando le leve giuste. Comporta il reinserimento di Mosca quale soggetto co-dirigente di una casa comune europea in cui la sicurezza è considerata indivisibile.
L’opzione Kallas non contempla tutto questo: pensa perfino di dettare legge e imporre un disarmo unilaterale a Mosca. Come suicidare un continente.

