La balena bianca
di Antonio Catalano - 20/11/2025

Fonte: Antonio Catalano
Francesco Saverio Garofani, ex parlamentare Pd, consigliere del Presidente della Repubblica per gli Affari del Consiglio di Difesa. Non uno qualunque, quindi.
Le sue esternazioni («bisogna trovare qualcuno che batta il centrodestra» semmai anche grazie a un «provvidenziale scossone») fatte a un pranzo ufficiale di beneficenza di un ristorante di piazza Navona, tra un bicchier di vino e pasta alla norma, non sono state smentite. Garofani anzi le ha confermate, provando però a derubricarle come «chiacchierata in libertà tra amici»… quattro amici al bar, insomma. Il comportamento leggero di Garofani mette in difficoltà il compassato Mattarella, costretto a ricevere la Meloni… e chissà che il consigiere non sia invitato a fare un passo di lato.
Andiamo a dare un’occhiata alla composizione dei consiglieri di Mattarella. Bene, scopriamo che oltre all’esuberante Garofani abbiamo Ugo Zampetti, Simone Guerrini, Gianfranco Astori, Giovanni Grasso. Prima aveva lavorato a lungo con Mattarella Daniele Grasso, il quale a sua volta aveva collaborato con Rosy Bindi e Fabrizio Saccomanni nei governi Prodi e Letta. Nel cerchio magico mattarelliano iscriviamo anche Fabio Cassese, Gianni Candotti, Emilia Mazzucca, Magda Bianco, Luisa Corazza, Stefano Erbani.
L’elemento comune che unisce queste alte cariche? Appartenevano tutti alla cosiddetta sinistra DC, nel gergo politico Balena bianca.
Tranne la parentesi del governo D’Alema (necessario per far passare a sinistra i bombardamenti “umanitari” sulla Serbia, 1999), la “Seconda Repubblica” annovera ben cinque (ma vi includerei il Conte 2, anche lui un ex baleniere) presidenti del Consiglio provenienti dalle maglie della sinistra democristiana.
Il PD sin dal suo sorgere è stato sempre quindi sostanzialmente gestito da questi ambienti, con alcune parti dell’ex Pci a fare da complemento, Napolitano &co.
Conclusioni. La Seconda Repubblica nasce dal terremoto di “Mani Pulite”. In nome della lotta alla corruzione (foglia di fico... certo non sto a dire che non ci fosse corruzione) si liquida la classe dirigente politica emanata dal ciclo post bellico, quella che ha gestito la ricostruzione prima, l’impetuosa crescita industriale che porta l’Italia a quarta potenza mondiale poi.
Ma da questa “pulizia istituzionale” (ecco il punto che ci riallaccia alla vicenda Garofani), la cui intelligence risiedeva a Washington – gli americani non potevano più fare affidamento su una classe dirigente abituata ad una certa autonomia e ora non più funzionale al nuovo assetto mondiale unipolare – “stranamente” furono salvati quegli ambienti Pci “miglioristi” (cordata Napolitano), da tempo ormai più che affidabili, e quelli appartenenti al correntone della sinistra democristiana.
Questi ambienti politici indisturbati avrebbero dovuto traghettare l’Italia alla Seconda Repubblica. Erano i più adeguati, i più manovrabili, decisamente i più congrui ad accompagnare la globalizzazione Usa nel nuovo mondo unipolare.
Ma come spesso, se non sempre, accade che il diavolo fa le pentole non i coperchi… il Berlusca sbaraglia la gioiosa macchina da guerra occhettiana e si insedia al governo. E poi altre tre volte. Un’“anomalia” che governerà complessivamente per più di 8 anni, l’ultima, nel 2011, cacciato a colpi di spread a favore del “tecnico” Monti. Solo gli ingenui, gli sciocchi, i creduloni continuano a credere che Berlusconi sia stato perseguito giudiziariamente per via delle sue vicende personali… con i sorrisetti di Sarkozy e Merkel che mandavano in brodo di giuggiole la sinistra dell’epoca. [Sul senso dell’operazione “Mani Pulite” il compianto Gianfranco la Grassa fu tra i primi a dare l’interpretazione adeguata.]
Chi pensa che questo sia complottismo farebbe bene a leggere i libri dell’ottimo Fasanella, il quale con un certosino lavoro di indagine e frequentazione di fonti di archivio desecretate ricostruisce pezzi importanti della nostra storia. Nell’ultimo – “La maledizione italiana” – lo studioso descrive (sulla base di fonti d’archivio britanniche) la guerra di Churchill contro De Gasperi nel tentativo di evitare che la nostra nazione potesse assumere un ruolo geopolitico parzialmente autonomo.

