La creatività tassonomica dell'Occidente
di Gianni Petrosillo - 30/06/2022
Fonte: Gianni Petrosillo
Guerra umanitaria, esportazione della democrazia, ingerenza umanitaria. Con tale creatività tassonomica l'Occidente (non) chiama le sue invasioni e i massacri compiuti contro i popoli che non si allineano alla sua civiltà superiore. Noi non aggrediamo nessuno perché il termine non rientra nel nostro vocabolario. Noi ci doniamo agli altri fragorosamente per il loro bene a suon di bombe caritatevoli. Grazie alla nostra inventiva lessicale abbiamo abolito la realtà sostituendola con una percezione arbitraria della stessa. Da noi non esistono i ciechi ma solo i non vedenti, non i sordi ma i non udenti, non gli zoppi ma i disabili variamente declinati, ecc ecc Le gerarchie e i rapporti di dominanza vengono disciolti nelle relazioni collaborative e non conflittuali che esistono soltanto sulla punta della lingua, sempre a debita distanza dalla dura terra.
E mentre giochiamo a nascondino con le sudditanze psicologiche e sociali diamo massima evidenza ai gap sessuali ovviamente sempre tra una desinenza e l'altra, ben distanti dalla vita concreta la quale se ne infischia del discorso di genere e tratta il mondo sempre allo stesso modo, dalla notte dei tempi. Maschio o femmina che tu sia ti conviene correre se non appartieni alla razza predona o padrona o se non sei della schiera dei protégé. Siamo abituati a trasformare i piccoli problemi in drammi e le vere tragedie in quisquilie. Facciamo le manifestazioni per le minoranze, specie se colorate ma soprattutto colorite, approviamo leggi e mozioni per piegare costumi secolari e poi poco secolarmente attribuiamo ai nostri nemici le radici del male. In fondo, viviamo di riti apotropaici e vediamo ovunque fantasmi. A questo regresso ci ha condotto il nostro progresso dei diritti civili e umanitari che svincola tutti dai doveri verso il cervello.