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La desertificazione dell'Europa

di Umberto Bianchi - 20/02/2024

La desertificazione dell'Europa

Fonte: Umberto Bianchi

Desertificazione. Un termine questo che, preso a prestito da certa narrazione
“green”, finisce invece con l’assumere ben altra connotazione se rapportato
all’attuale situazione dell’Europa. Cio+ che le bizze climatiche si vorrebbe
facessero in termini di danno all’Europa ed al nostro paese, molto di piu+ fanno le
direttive “comunitarie”, prese in nome di un’Europa, ora non piu+ espressione
geografica e spirituale di un’insieme di liberi popoli e millenarie tradizioni, bensì+
di un coacervo di masse scontente, impaurite, deluse, confuse ed annebbiate da
un continuo ed onnipresente bombardamento mediatico fatto di slogan vuoti,
all’insegna di un quanto mai ipocrita buonismo ed un altrettanto peloso
solidarismo d’accatto.
Cominciamo con il tema ad oggi piu+ d’attualita+, ovverosia quello inerente alle
proteste del comparto agricolo, in tutta Europa. Ora, nonostante i toni
trionfalistici del nostro governicchio, perche. nei “piani alti” qualcuno abbia avuto
sentore di aver sbagliato “qualcosa” e pertanto si sia arrivati a far ritirare di tutta
fretta certi provvedimenti, si sono dovute mobilitare le piazze di mezza Europa,
Italia inclusa. La revoca di certi provvedimenti e qualche spicchio di concessione
da parte dei nostri governanti agli agricoltori, non significa che gli annosi
problemi inerenti al comparto agricolo siano stati, come per incanto risolti.
Tutt’altro. Questa e+ solo una tregua, una momentanea ritirata strategica da un
fronte che rimane piu+ che mai, aperto in tutta la sua drammatica problematicita+.
Il graduale smantellamento del comparto agricolo, la sua riduzione ad un
minimo vitale, per lasciar posto ad immense distese di pale eoliche o pannelli
fotovoltaici ed al contempo, il consentire l’importazione di alimenti provenienti
da paesi che non rispettano alcuna nessuna di quelle norme che riguardano la
sicurezza o l’igiene degli alimenti, tramite il disinvolto uso di tipologie di
pesticidi, concimi e quant’altro, da tempo proibiti in Europa. L’ignobile tentativo
volto a sostituire le proteine animali, con farine proteiche di insetti o addirittura,
con alimenti puramente sintetici e realizzati in laboratorio. Le ultime ed ottuse
direttive europee in materia di edilizia, contemplanti l’obbligo di costosi lavori
per l’adeguamento alle varie classi energetiche, comportanti il rischio di
penalizzare pesantemente la piccola proprieta+ immobiliare. Il tutto, senza voler
parlare del clamoroso buco nell’acqua costituito dall’immissione sul mercato
delle auto elettriche, quanto mai anti economiche, inquinanti e con gravi
problemi di funzionamento, ancor piu+ aggravato dalla sconsiderata politica
aperturista verso l’importazione di autoveicoli provenienti dalla Cina, tutto a
detrimento della nostrana industria automobilistica.
Un quadro questo, che ci lascia capire come tutto quell’insieme di politiche
comunitarie promosse all’insegna della cosiddetta ecosostenibilita+ “green”, altro
non rappresentano se non quel tanto auspicato passo di marcia, quel cambio di
paradigma produttivo, con il quale per le elites globaliste, i cui degni
rappresentanti siedono sugli scranni del Parlamento e della Commissione
Europei, si prospetterebbero maggiori guadagni, oltre ad un sempre piu+
pressante e serrato controllo sui popoli.
Gia+. Per chi non lo sapesse o non lo avesse ancora capito, tutti questi
provvedimenti a cui abbiamo accennato, dovrebbero essere accompagnati da
una serie di direttive volte ad imprimere un maggior controllo sui cittadini
europei (e non), come nel caso del passaporto cosiddetto “digitale o tutti quei
provvedimenti volti a demandare all’Oms la decisione di politiche volte a
limitare la liberta+ dei cittadini, in nome della “sicurezza sanitaria”e via
discorrendo. Risparmi, coercizioni e controlli, tutti programmati in barba alla
nostra salute ed ai nostri soldi, chiaramente. Quei nostri soldi, che
generosamente versati nelle casse comunitarie del circo equestre di Bruxelles,
altrettanto generosamente vengono spesi, senza alcun rientro economico per i
cittadini europei. Anzi. Un problema questo, strettamente interrelato con il
primo, visto che, ci si agita tanto a dire che a mancare, sono proprio le risorse
finanziarie per certi comparti, come quello agricolo.
E’ di poco tempo fa, la notizia strombazzata con ottusa enfasi, della concessione,
da parte dei rappresentanti dell’Europarlamento, di altri ben cinquanta miliardi
di euro in aiuti all’Ucraina. Tradotto in parole povere: la troppo spesso lamentata
carenza di fondi, per questo o quell’altro comparto delle economie europee (vedi
l’agricoltura, sic!), sembra non sussistere piu+ quando si parla di finanziamenti ed
aiuti per la guerra di uno stato non facente parte della Comunita+ Europea. Una
guerra sovvenzionata, particolare non trascurabile, in barba a tutti i dettami
costituzionali nostrani e del resto d’Europa che, su questo punto, sono ben chiari.
Tutte o quasi, le costituzioni d’Europa occidentale redatte dopo il secondo
conflitto mondiale, proibiscono espressamente la partecipazione a conflitti
bellici, senza aver subito una preventiva aggressione.
Ma a voler tralasciare il lato piu+ prettamente formale attinente alla sfera legale,
quel che maggiormente stride in queste scelte belliciste, e+ il fatto che, ad oggi,
l’Europa non e+, come una vulgata superficiale vorrebbe dare a credere, un specie
di isola felice e priva di problemi. Tutt’altro. Tutele sociali sempre piu+ risicate,
comparti sanitari sotto organico, afflitti da croniche carenze di finanziamenti
pubblici, ai quali fa spesso seguito una endemica disorganizzazione, tanto per
elencare alcune delle piu+ vistose problematiche, che non toccano solamente quei
paesi che si affacciano sul Mediterraneo, come Spagna, Italia o Grecia, ma anche
altre realta+ di quello stesso settentrione d’Europa, come la Gran Bretagna, spesso
portati ad esempio di ordine ed efficienza, rispetto ad altre realta+ comunitarie.
Eppure, paesi come il nostro, tra i fondatori della Comunita+ Europea e tra i suoi
maggiori contribuenti, si vedono spesso esser fatti oggetto di osservazioni da
parte di chi auspica quanto mai improprie ed Inutili politiche rigoriste, con i
soldi altrui…
E qui veniamo al terzo punto. Quella dell’adozione della Moneta Unica (Euro), e+
stata una mossa quanto mai improvvida, che ha contribuito in larga misura, ad
abbassare notevolmente il complessivo tenore di vita degli europei tutti. La
Moneta Unica, altro non ha fatto che livellare le economie dei vari paesi del
Vecchio Continente, costretti a far pagare ai propri cittadini il costo finanziario
dell’adozione di una valuta non piu+ emessa da singole banche nazionali ma, si
badi bene, da una banca centrale straniera, a sua volta partecipata da altre
istituzioni finanziarie private. Pertanto, come abbiamo poc’anzi accennato, gli
europei tutti pagano un aggio salato alla Bce, per la sola adozione della Moneta
Unica, un po' come accade con una qualsiasi carta di credito.
La tenuta finanziaria europea risente poi, delle suicide politiche belliciste
comunitarie, visto che, l’aumento dei tassi d’interesse deciso dalla Bce della
prode sigr.a Lagarde, (a suo dire giustificato dalle recenti spinte inflattive, sic!)
trova la propria causa prima proprio in quelle politiche sanzionatorie promosse
contro chi, come nel caso della Federazione Russa, ci riforniva di materie prime
ad un costo sopportabile, contrariamente al gas “made in Usa” che, ad oggi,
paghiamo a prezzi stratosferici. Quella che doveva essere una libera unione di
popoli, animata da una comune appartenenza e vivificata dal retaggio di
plurisecolari tradizioni si e+, invece, trasformata in una specie di ottusa gabbia dei
popoli, una Cacania post moderna, una specie di costoso ed inutile circo
equestre, una grottesca fabbrica di norme ottuse ed oppressive, i cui
rappresentanti, altri non sono che i tirapiedi prezzolati di quelle elites globaliste,
i cui vertici, ad oggi, risiedono a Wall Street, nella City di Londra o nella Silicon
Valley.
A tutto questo, fa da contraltare un’Europa sempre piu+ “desertificata”, sempre
piu+ deprivata delle proprie risorse politiche, economiche e spirituali, oramai
demandate ad anonimi ed oppressivi organismi sovranazionali. Ma, come si sa, la
Storia dell’Occidente ha, da sempre, riservato delle quanto mai inaspettate
sorprese: negli ultimi anni, abbiamo assistito ad un risveglio di coscienze, a cui
non si assisteva da molto, troppo tempo. Milioni di persone delle piu+ differenti
provenienze umane, politiche e sociali, sono ripetutamente scese in piazza, si
sono mobilitate, hanno gridato il proprio disappunto, inizialmente per le
politiche “sanitarie” messe in atto all’indomani della cosiddetta “emergenza
pandemica” e poi via via per le varie folli scelte, sia economiche (come accaduto
nella Francia di Macron, sic!), che per quelle belliciste, come nel caso delle
imponenti manifestazioni in favore della liberta+ del popolo palestinese (oggetto
oggi di un vero e proprio genocidio…) e adesso per salvare l’agricoltura europea,
ovvero il diritto ad un’alimentazione sana, in parole povere: alla vita!
Il fatto e+ che i Signori Globalisti credevano di poter procedere tranquillamente
con il loro folle e criminale piano di assoggettamento dei Popoli, ad un modello
oppressivo ed alienante ed invece, cominciano a vedere che, pian piano, ma
inesorabilmente la ruota della Storia d’Occidente, fatta di inaspettati scatti e
moti di ribellione, inizia a presentare un conto che sara+ sicuramente, salato.