La grande mano Usa in Ucraina dal 2014
di Jeffrey Sachs - 13/11/2025

Fonte: Jeffrey Sachs
Gli Usa sono stati fortemente coinvolti nella destituzione del presidente ucraino Yanukovich nel 2014. Il ruolo ben documentato degli Usa include: il sostegno aperto da parte di alti politici statunitensi ai manifestanti; il finanziamento da parte del governo alle organizzazioni coinvolte nelle proteste di Maidan; la telefonata trapelata di due alti funzionari statunitensi che complottavano per un cambio di regime più di due settimane prima che avvenisse il colpo di Stato; e l’impegno Usa con il nuovo governo, compresa la partnership della Cia con i servizi di sicurezza ucraini (Sbu) e l'annuncio di un pacchetto di garanzie sui prestiti da 1 miliardo di dollari, nonostante il cambio di governo incostituzionale e la violazione dell’accordo mediato dall’Europa che prevedeva che Yanukovich rimanesse al potere fino alle elezioni alla fine del 2014.
Dopo la destituzione, Yanukovich ha dichiarato in diverse interviste tv che non aveva intenzione di dimettersi o di lasciare il Paese. Ha dichiarato esplicitamente: “Non ho intenzione di dimettermi; sono il presidente legittimamente eletto”. Al contrario, l’ambasciatore statunitense in Ucraina ha apertamente festeggiato, definendo la destituzione di Yanukovich “emozionante” e “stimolante”. Ha anche rivelato la profondità dell’impegno Usa il giorno prima della destituzione, con il segretario di Stato americano che ha parlato con i leader dell’opposizione. A pochi giorni dal cambio di regime, Cia e Mi6 britannico stavano collaborando con l‘Sbu.
Come nella maggior parte delle operazioni di regime-change a cui partecipa, il governo americano ha negato il proprio coinvolgimento. Nel suo autorevole studio sulle operazioni di regime-change condotte dagli Usa nel periodo 1947-89, la professoressa Lindsey O’ Rourke ha contato 64 operazioni segrete e solo 6 operazioni palesi. Ciò significa che gli Usa hanno cercato di nascondere il coinvolgimento nel 91% delle operazioni di cambio di regime. Ciononostante, la partecipazione al regime-change in Ucraina è stata molto evidente, anzi flagrante.
In un recente programma tv, un senatore italiano ha snocciolato le solite banalità sul non coinvolgimento Usa nel cambio di regime e mi ha dato del bugiardo per aver dichiarato l’ovvio, ovvero che gli Usa erano profondamente coinvolti. La dichiarazione del senatore è stata ripresa da alcuni media online strettamente allineati con le narrazioni ufficiali degli Usa.
Chiedo ai lettori italiani di riflettere sul seguente scenario. Supponiamo che un governo italiano sia stato destituito a seguito di proteste di piazza in cui alti politici russi si sono recati a Roma per incoraggiare i manifestanti. Supponiamo inoltre che i media italiani che hanno coperto le proteste di piazza siano stati fortemente finanziati dal governo russo, che ha investito centinaia di milioni di euro per “migliorare” i media italiani. Supponiamo che, quando il governo italiano fosse stato rovesciato, il governo russo avesse appoggiato il nuovo governo invece di chiedere il ripristino del governo costituzionale.
Considerereste bugiardo chiunque dichiarasse che la Russia ha sostenuto il cambio di regime? Questi sono i fatti essenziali sul coinvolgimento americano nel cambio di regime in Ucraina nel 2014.
Alcuni politici statunitensi di alto rango, tra cui i senatori John McCain e Chris Murphy, hanno svolto un ruolo di primo piano nel sostenere le proteste di Maidan. Il 15 dicembre 2013, McCain e Murphy hanno infiammato la folla dal palco accanto al leader dell’estrema destra Svoboda Oleh Tyahnybok, che invocava apertamente il rovesciamento di Yanukovich. Il 13 dicembre 2013, in un discorso alla Fondazione Usa-Ucraina, il vice segretario di Stato Victoria Nuland ha sottolineato di essersi recata in Ucraina già tre volte nelle ultime 5 settimane. L’11 dicembre è stata a Maidan per incontrare i manifestanti ed esprimere il sostegno del governo statunitense alla loro causa.

