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La necessità del male

di Michele Vignodelli - 16/01/2024

La necessità del male

Fonte: Michele Vignodelli

Qualche giorno fa ho sentito il Papa rispondere a Fazio, che lo interrogava sull'esistenza del Male, rispondere che Dio permette il Male per renderci liberi. Ma noi scegliamo di fare quello che possiamo e desideriamo: Dio è assolutamente libero ma non sceglie mai il Male, perché è buono. Quindi è chiaro che questa spiegazione non spiega nulla, non spiega perché molti di noi non sono buoni, perché c'è il Male già nella Natura che soffoca e uccide.
Il Male esiste perché il conflitto abita anche Dio. Dio coltiva il conflitto per accendere l'universo di vita. Visti da vicino gli orrori quotidiani sembrano assurdi, mostruosi, visti da lontano diventano necessari moltiplicatori di vita, a partire dagli asteroidi che hanno devastato la Terra.
Eppure dobbiamo avere la certezza che Dio ci ama. Il dolore mortale che viviamo diventerà un sollievo altrettanto abissale, soprattutto nel momento della morte: un sollievo paradisiaco e universale che tutto muove di speranza. Talmente irrinunciabile che in quel momento non chiederemo altro che rinascere e rivivere la nostra stessa identica vita, per poter ritornare a quel sollievo e a tutti gli altri di cui siamo fatti. Chi ha coltivato l'odio comprenderà in un istante i suoi miseri errori e non chiederà altro che rivivere la stessa vita per avere la punizione che merita. Ognuno di noi è Caino e Abele e avrà quindi due buoni motivi per rivivere la stessa vita e nessun altra. L'Inferno e il Paradiso sono qui. Non possiamo sottrarci a noi stessi, alla nostra genesi, all'incanto e alle ferite dell'infanzia. Siamo agenti, attori di un progetto di Amore, che non si accende se non ci sono delle ferite, se non ci toglie bruscamente dallo sfondo su cui ci agitiamo sempre meno e in cui finiremmo per dissolverci in una pace inerte, riportandoci alla ferita iniziale. Siamo il nostro peccato originale, quello di nascere, irrompere nel mondo uccidendo per farci spazio e nutrirci. Amare è desiderare il bene di altri poveri, maligni buchi neri simili a noi, in una danza universale di carezze predatrici, di languidi sguardi avidi.
Quindi non sbagliamo mai, soprattutto quando riproduciamo il Male, ma è bene sapere che partecipiamo a un progetto, perché c'è sempre qualcosa di stupido che si può evitare. Soprattutto credere che dobbiamo “salvare il mondo” dal Male. Questo è un male che ci possiamo risparmiare. Ma se non lo sapremo evitare, così sia.