Newsletter, Omaggi, Area acquisti e molto altro. Scopri la tua area riservata: Registrati Entra Scopri l'Area Riservata: Registrati Entra
Home / Articoli / La “trans dittatura” al posto della "dittatura del proletariato"

La “trans dittatura” al posto della "dittatura del proletariato"

di Javier R. Portella - 09/07/2020

La “trans dittatura” al posto della "dittatura del proletariato"

Fonte: Controinformazione


Antonio Maestre, eminente “pensatore” della neo-sinistra comunista-libertaria, ha pubblicato sul Diario.es un articolo intitolato “Il soggetto politico rivoluzionario è una ragazza trans”. In tale articolo , discutendo con i suoi vecchi amici marxisti, rende le cose molto chiare sulla visione del mondo (del non mondo, piuttosto) che queste persone perseguono.

Trascrivo mantenendo la sintassi e la punteggiatura. Le sottolineature sono mie:

“Se è vero che il marxismo è la tua guida, non provi a modulare il soggetto politico rivoluzionario, lavori semplicemente con quello che il tuo tempo ti ha dato. Non c’è alcuna possibilità radicalmente trasformativa nell’attuale operaismo, quel soggetto politico è stato mitizzato e non corrisponde alla sua capacità performativa [sic] di oggi. L’ecosocialismo e il femminismo, e non il trans esclusivo, ma quello che abbraccia il trans in uno simbolo , è il movimento congiunto che ha una capacità dirompente [resic] nel 2020 di risolvere i problemi della classe lavoratrice. Prendi o fai un passo da parte, il soggetto politico rivoluzionario di oggi è Greta Thunberg che collega le armi di un’adolescente femminista con una trans di 10 anni. Un marxista starebbe dietro loro”.

Più chiaro dell’acqua. Le lotte dei lavoratori sono state dimenticate. Ingiustizie e disuguaglianze dimenticate. Dimenticata (usiamo il suo gergo) “la capacità performativa” del capitalismo e la lotta contro di esso. Dimenticata la bruttezza che prevale in un mondo privo (come dice il filosofo coreano-tedesco Byung Chul-Han) di simboli e riti. Ma no, quest’ultimo non è nemmeno dimenticato: non lo hanno mai fatto loro; è quello che tutti amano e promuovono. Sia i neomarxisti transessualisti che i marxisti vecchio stile, senza dimenticare naturalmente l’intero diritto liberale e conservatore.

Manifestazione LGBT in Spagna

Limitiamoci, tuttavia, ai neo-marxisti-trans: sono quelli che hanno il vento in poppa. Quando il delirio raggiunge tali estremi; quando la classe rivoluzionaria cessa di essere il proletariato, viene sostituita dai transessuali (e meglio se sono bambini); quando i transessuali diventano l’avanguardia e il faro dell’umanità (lì continuano con la maledetta idea marxista di cercare una classe rivoluzionaria); quando, come conseguenza logica di tutto ciò, la “dittatura del proletariato” viene sostituita (ancora non lo dicono, ma lo diranno presto) con la “dittatura trans” e altri elementi LGTBQ; quando tutto ciò accade, sono le sorgenti antropologiche più elementari dell’uomo individuale e collettivo che sono minacciate di morte.

Si può solo sperare che i membri dell’umanità e della civiltà sappiano affrontare questa minaccia mortale. Lo stesso accade che, prendendo l’abiezione a tali estremi oltraggiosi, le persone sensibili vengano colpite nel vivo e fanno finalmente svegliare gli umani e le persone civili.

Fonte: El Manifiesto

Traduzione: Luciano Lago