Lasciarsi dietro destra e sinistra è l'unica condizione per cambiare
di Vincenzo Costa - 10/06/2025
Fonte: Vincenzo Costa
Dopo il referendum: dove va la politica e la società italiana?
Ogni richiesta di alternativa a questa destra che non si presenti come richiesta di alternativa a questa sinistra di pagliacci, mira solo a dimostrare che non si può cambiare, che tutto deve restare come è, che si può solo passare da un familismo all'altro, da certi interessi e certe Elites ad altri interessi ed elites.
L'argomento della ragionevolezza e del realismo nasconde il dente d'oro: non descrive la realtà, fa accadere una certa realtà. Impedisce che un'alternativa , culturale e politica, nasca nel paese.
Per dirla con il linguaggio dei filosofi, il suo argomento non è un constatativi, ma un performativo.
Fuori dai denti: chi dice fermiamo le destre e li dice sotto intendendo che l'unico modo per farlo è tornare al centro-sinistra e' l'espressione odierna della reazione, una maschera che nasconde il fatto che non si vuole cambiare.
Coloro che dicono che bisogna scegliere tra questa destra e questa sinistra sono i peggiori, la parte cancerosa della vita politica oggi. Sono loro a impedire che il paese cambi.
Ma io credo che il processo sia iniziato.
Lo si potrà bloccare, perché affinché le idee e i progetti si dispieghino devono poter circolare, e per farli circolare occorrono media, denaro.
Chi dice che bisogna scegliere tra questa destra e questa sinistra e' la melma di questa società, perché riconosce che sia normale che possano circolare solo le idee di chi ha i media e il denaro.
La lotta per la libertà, contro il totalitarismo, oggi è una battaglia contro questo stato di cose, con il quale è complice chiunque lo accetti in nome del realismo.
Ultima cosa: a quei dotti pensosi che si appellano al meno peggio dico che comunque il meno peggio resta la Meloni, per almeno due ragioni:
1) la Meloni abbozza, si piega, perché sa che al padrone americano non si può dire di no. La Meloni si piega, non può fare altro, ma ha rifiutato di entrare a fare parte dei volenterosi, e dunque ha fatto fallire quel folle progetto, chiarito che ci opponiamo all'uso di armi che colpiscano in profondità la Russia perché questo significherebbe entrare in un conflitto aperto e devastante con la Russia, ha chiarito che non ci saranno truppe italiane in Ucraina.
Ha detto no al riarmo europeo centralizzato, all'esercito europeo.
Così facendo ha protetto questo paese dal pericolo di ritorsioni e ha difeso la sua sovranità, e la libertà degli italiani.
E' stata criticata per questo, hanno detto che isola il paese. Dunque con un governo di sinistra saremmo già abili e arruolati. Ricordo che Conte e' contrario al riarmo nazionale, ma è favorevole al riarmo europeo. Fate due più due. Conte è la maniera in cui si raccoglie consenso di brave persone per consegnare il paese a poteri che nessuno controlla. Conte e' il pericolo supremo per la democrazia, perché la vuole annullare, come il PD, svuotando la sovranità. Senza sovranità popolare non esiste alcuna democrazia. Altro che fascismo delle destre.
2) la Meloni e Giorgetti hanno impedito la scalata di UniCredit su Bpm, cioè hanno difeso quel che resta del credito alle azienda dalla sua finanziariarizzazione. Così hanno protetto le aziende italiane e salvato migliaia di posti di lavoro. Col PD l'operazione sarebbe passata. Ora, signori miei, senza lavoro i diritti dei lavoratori non proteggono nessuno.
Se vogliamo parlare di meno peggio, allora il peggio assoluto e' la sinistra. Chi non lo vede è solo perché accecato dall'ideologia e dal delirio.
Ma non si tratta di scegliere il meno peggio: si tratta di costruire una nuova cultura politica, che si lasci alle spalle TUTTA la cultura degli ultimi 50 anni. E' una pozzanghera inutile.
Bisogna pensare in termini storici, senza avere fretta, senza pensare alle prossime elezioni. Senza una nuova cultura politica non vi può essere alcuna nuova politica. Se usiamo ancora Tronti, lo italian thought, Deleuze, rawls e tutta questa marea di scemenze che piace molto ai giovani così vecchi da essere rimasti agli anni 60 non si va da nessuna parte.
Il che non vuol dire che in questo frattempo si sta nel pensatoio. Pensiero e prassi andranno insieme, tentativi emergeranno e il primo compito è cogliere ciò che emerge, anche se avrà la forma dell'embrione.
Questo testo è urticante, è una decisione, e decidere significa recidere, tagliare, dentro e fuori di sé. Ma quando si pensa non si negozia.
Oggi non ci sono altre strade per cambiare: lasciarsi dietro destra e sinistra è la condizione per cambiare.