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Manca qualcosa

di Guido Dalla Casa - 15/06/2025

Manca qualcosa

Fonte: Guido Dalla Casa

  Gruppi, gruppuscoli, Associazioni, incontri, siti web, convegni, tutti di contestazione del sistema in atto, si moltiplicano sempre più: ottimo segno. Il sistema di maggioranza reagisce negando loro ogni visibilità possibile: di fatto restano confinati sul web.
  Spesso questi movimenti di pensiero non hanno molto in comune, salvo forse la convinzione che questo mondo non può andare avanti ancora a lungo così com’è.
  Vediamo un “divertente” elenco: Ambientalisti, animalisti, vegetariani, salutisti, attivisti vari, ecologisti, vegani, biocentrici, amanti di piante, boschi e alberi, ecosistemici, seguaci del Club di Roma (limiti dello sviluppo), ecomarxisti, anticiviltà, animisti, anti-industrialisti, ecc. Possiamo aggiungere i seguaci della “mente estesa”, gli studiosi della mente animale e vegetale, quelli delle “transition towns”, i movimenti giovanili per il clima, quelli della decrescita più o meno felice, alcuni seguaci delle filosofie native, i seguaci del “cancrismo” (pensano che la nostra specie sia un cancro del Pianeta, cioè un errore dell’evoluzione).
  Escludo gli “attivisti politici” e gli ammessi alla TV di regime, perché quelli non saranno mai antisistema, neanche per finta. 
  All’elenco possiamo aggiungere qualche ecofilosofo e filosofo orientalista, una corrente della fisica quantistica, qualche intellettuale antimodernità e qualche simpatizzante isolato, oltre ai movimenti cattolici derivati dall’Enciclica Laudato Sì e ai seguaci di Teilhard de Chardin. 
  Malgrado tutta questa varietà, il numero totale di questi “contestatori del sistema” (o quasi) non è elevato e quindi non è in grado di incidere sui comportamenti collettivi.
  In comune c’è più o meno confusamente e spesso molto parzialmente l’idea che occorre abbandonare: la competizione economica, la globalizzazione, la crescita, il mercato e i consumi, o solo alcune di queste voci. Invece i “politici” vogliono in sostanza continuare tutto come prima, solo con qualche accorgimento di facciata, con qualche verniciata green e sbandierando il tutto con l’assurdità contradditoria dello sviluppo sostenibile.    
  In quasi tutti questi “movimenti” MANCA una premessa essenziale, la percezione profonda e convinta sulla nostra posizione nel mondo, che è quella di un tipo di cellule in un Organismo molto più grande (la Natura, la Terra, se volete Wakan Tanka, l’Anima del mondo) e che quindi dobbiamo avere come primo valore il benessere e la buona salute del Complesso.
  Solo nei sostenitori di Ecologia Profonda, Ecospsicologia, Bioregionalismo ed Ecospiritualità, oltre ad alcuni educatori in Natura e qualche isolato ecofilosofo e orientalista, si trova una convinta percezione del genere, e neanche in tutti.
  Non occorrono studi approfonditi per rendersi conto che l’Ecosistema Totale (Ecosfera) non può sopportare l’esistenza permanente di un Primate di 70 Kg, che oltre tutto pretende di porsi al vertice della catena alimentare, nel numero di 8 miliardi. E pretende di crescere ancora!! C’è un’aquila ogni mille marmotte, c’è un leone ogni mille gazzelle…Quando, in quella valle nordica, ci sono troppi lemmings, iniziano a correre verso il mare, dove annegano. Solo il 20% torna indietro, e sono ancora là…ma così quella valle-ecosistema si salva e l’equilibrio (dinamico) si ristabilisce.
  Sappiamo che nei Sistemi Complessi si innescano fenomeni mentali (Bateson, Capra, Prigogine, Minati), e che l’Ecosfera è un sistema altamente complesso, quindi si difenderà dai suoi componenti anomali, per continuare a vivere: che ne sia cosciente o no, a questi effetti non è molto importante. 
  Come sopra detto, la percezione di tutto questo è scarsissima anche in chi si dichiara “antisistema”. Anzi, assai spesso il problema ecologico globale viene declassato e fatto scivolare in campo sociale-politico-economico, per riportarlo nel solito paradigma dell’Occidente, anche se con qualche riferimento all’Ambiente (dell’uomo, naturalmente), come fosse un contorno di cui tener anche conto.
  Manca la comprensione della vera radice globale del problema, salvo eccezioni. Allora…provvederà la Terra, che può servirsi anche di esemplari della nostra specie.
   Dobbiamo comunque, in quattro gatti, fare il possibile per diffondere la consapevolezza della situazione, che va ben oltre l’intera nostra specie.
“La carenza di saggezza sistemica è sempre punita.”   (Gregory Bateson)