Newsletter, Omaggi, Area acquisti e molto altro. Scopri la tua area riservata: Registrati Entra Scopri l'Area Riservata: Registrati Entra
Home / Articoli / Mario Draghi ci spiega perchè non si possa essere equidistanti

Mario Draghi ci spiega perchè non si possa essere equidistanti

di Riccardo Paccosi - 08/06/2023

Mario Draghi ci spiega perchè non si possa essere equidistanti

Fonte: Riccardo Paccosi

MARIO DRAGHI CI SPIEGA PERCHE', TRA RUSSIA E UCRAINA, NON SI POSSA ESSERE EQUIDISTANTI. E HA PERFETTAMENTE RAGIONE.
Intervenendo ieri al MIT di Boston, Mario Draghi ha detto che non solo un'eventuale vittoria russa in Ucraina, ma anche un eventuale pareggio fra le parti in conflitto, risulterebbero esiziali per la tenuta dell'Unione Europea.
Difatti, l'Unione Europea è ormai palesemente un nano economico, ovvero un'istituzione impegnata in politiche che - stando a quanto riferito proprio da Draghi nel medesimo intervento - offrono ai popoli un futuro d'inflazione e carovita duraturo e crescente.
Oltre a questo, l'Unione Europea ha dimostrato di essere altresì un verme militare, nel senso di non possedere alcun tipo di soggettività politica e di visione dei rapporti internazionali che non sia l'obbedienza cieca e incondizionata ai diktat dell'asse anglo-americano.
Un apparato eurofederale il cui governo non è elettivo e che è ormai disprezzato e odiato dalla maggioranza dei suoi cittadini-sudditi, non può perdere una partita geopolitica come quella contro la Russia senza che si generi, immediatamente dopo, un collasso interno simile a quello che ha travolto i paesi del Patto di Varsavaia tre decenni fa.
Dunque, qualunque opinione si possa avere sul sistema istituzionale russo - e anche in caso di un'opinione altamente negativa su Vladimir Putin - chi combatte la tirannide ordoliberista della Commissione Europea e della Banca Centrale Europea, non può essere equidistante di fronte al conflitto russo o ucraino. Chi combatte i poteri sovranazionali che stanno affossando il proprio paese deve, al contrario, augurarsi la sconfitta politica del fronte NATO, il conseguente collasso dell'Unione Europea, l'indebolimento e il divenire inconsistente dei legami atlantici.
Tra chi combatte per la sovranità popolare nel proprio paese e chi - come la Russia e gli altri paesi Brics - propugna un sistema internazionale di tipo multipolare, non vi è oggi un'alleanza politico-militare, ma sussiste un'oggettiva, incontrovertibile, convergenza di interessi.
Chi confonde le problematiche della politica estera col giudizio sui sistemi istituzionali di questo o quell'altro paese, è semplicemente un cretino.