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Noi viviamo in un sistema economico che fa mercato di tutto

di Martino Mora - 01/06/2025

Noi viviamo in un sistema economico che fa mercato di tutto

Fonte: Martino Mora

Noi viviamo in un sistema economico che fa mercato di tutto. Anche di sperma, di ovuli, di uteri, di bambini, anch'essi  fabbricati in laboratorio con l'inseminazione artificiale e poi venduti come articoli di consumo di lusso. 
Fa mercato, globale, anche di pornografia, sempre più estrema, sempre più degradante, prodotta  e venduta attraverso piattaforme online 24 ore su 24 anche a minori.
Il capitalismo è infatti mostruoso, mostruoso perché per essenza è senza limiti, come senza limiti è l’avidità umana. 
Nell’Ottocento i bambini venivano indegnamente sfruttati come forza lavoro nelle fabbriche, prima che la legge imponesse dei limiti agli industriali, incapaci di darseli.  
Oggi i bambini, in un momdo che  finge di amarli mentre li odia, sono diventati essi stessi prodotto industriale e merce. 
Non ha senso condannare il capitalismo senza condannare il dirittismo liberal, che almeno dal Sessantotto in poi ne rappresenta l’ideologia di attuazione, abolendo tutti i limiti morali e quindi legali alla diffusione del vizio e dell’osceno, permettendo quindi al sistema economico egemone  di estendersi in ambiti fino a quel momento non violabili.  Il dirittismo "woke" è l’ideologia, chiavi in mano, della mercificazione globale. 
Non ha neanche senso, però,  condannare il dirittismo senza  dire nulla su un sistema economico – il capitalismo- che rappresenta il trionfo della barbarie.  
Insieme essi formano ciò che io chiamo il sistema orgiastico- mercantile, funzionale al dominio della plutocrazia finanziaria di Wall Street e a quella transumanista di Silicon Valley .
Se i bambini vengono venduti agli orchi, politica, media  e magistratura lo trasformano in diritto. Questo va condannato duramente.  Ma prima va condannato il fatto che il  capitalismo dell'inseminazione  i bambini li fabbrica e li vende. Non lo condanna  quasi nessuno. 
E’ quindi altrettanto doveroso rifiutare  un sistema economico malato,  che anche  grazie alla tecnica (altro idolo disumano del nostro tempo) infrange sistematicamente ogni limite etico per moltiplicare  ad oltranza  i profitti. Un sistema economico che ci condanna  alla peggiore  barbarie.