Odifreddi
di Francesco Petrone - 12/09/2025
Fonte: Francesco Petrone
Mi sono meravigliato del professor Odifreddi che conosco di fama e che ho conosciuto anni fa anche di persona. Non condivido le sue idee ma non mi stava antipatico perché sono d’accordo con lui su molti argomenti e inoltre, ritenendolo oltre che intelligente, anche ironico e critico nei confronti di ogni fideismo lo ritenevo immune da certe chiusure mentali caratteristiche di una certa Sinistra alla Guareschi se non peggio. Invece mi è decaduto e me ne dispiace. Lo avevo ingiustamente collocato in uno spicchio di umanità trasversale, composto da gente critica e non dormiente, una minoranza. So che una personalità come la sua è lontana, agli antipodi dal carattere di un uomo come Charlie Kirk ma questo non è importante perché sappiamo che esistono varie culture, retroterra e soprattutto varie sensibilità e questo crea la dialettica. L’importante è il coraggio e l’onestà intellettuale uniti al buon gusto. Il buon gusto è mancato totalmente al professor Odifreddi ma in modo grossolano. Non ha saputo abbinare i colori nel vestire e questo è imperdonabile perché ha detto una cosa che stonava, strideva, faceva a pugni col buon senso e non era in armonia. E spero se ne renda conto dato che ancor prima dei funerali ha detto con livore ma con risolino che sembrava ebete che sparare a Martin Luther King e a Kirk sono due cose che non si possono paragonare, giustificando l’assassino che ha una gravità tale che va oltre la morte della vittima. Infatti si sono visti anche giovani democratici statunitensi manifestare giubilo per le strade alla notizia. Non ricordo, dopo altri omicidi o dei Kennedy o di Luther King, oppositori o repubblicani con manifestazioni di giubilo e non ci fu nessun Odifreddi con discorsi analoghi. È cambiato il mondo, il clima generale. Questa è la ragione per cui in Europa si parla di guerra con naturalezza e perché Israele si abbandona a riti simili alle ecatombe, i sacrifici umani degli Aztechi. Ci sono troppi Odifreddi ovunque. In Europa, in Israele, negli USA è una pandemia mentale.