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Opposizione debole

di Guido Dalla Casa - 04/11/2023

Opposizione debole

Fonte: Guido Dalla Casa

  Ci sono molti movimenti di pensiero e d’azione che si ritengono “di opposizione radicale al sistema” ma forse non sono poi così “radicali” come credono, con alcune lodevoli eccezioni. Troppi movimenti restano su posizioni tipiche dell’Occidente. Infatti spesso negli scritti di molti movimenti di quel tipo:

- Non vi è alcun accenno al mostruoso eccesso di popolazione umana sul Pianeta: 8 miliardi di un Primate di 70 Kg che pretende anche di mangiare carne e di continuare a crescere;

- Mancano: la percezione del nostro posto in Natura come specie animale e ogni considerazione per gli altri esseri senzienti (altri animali, vegetali, ecosistemi, esseri collettivi, la Terra stessa). Non c’è quasi alcun riferimento alla scala dei tempi, al rapporto 1:10.000 (e anche più) fra i tempi della civiltà industriale e quelli della Natura;

- Manca una percezione sistemica del Complesso (impossibilità non solo della crescita, ma anche del modo di funzionare non-ciclico della industria-tecnologia);

- Ci si limita troppo spesso a considerazioni economiche-sociali-politiche-umane come se fossero al di fuori del mondo naturale, che persiste da qualche miliardo di anni (senza alcuna impazienza per l'arrivo della nostra specie);

- Non si accenna ai “Limiti dello sviluppo”, se non in modo molto marginale e senza citare e riconoscere la validità dello studio del Club di Roma di 50 anni fa, l’unico studio sistemico del sistema mondiale, le cui proiezioni si stanno rivelando esatte in questi anni;

- Non c’è alcun riferimento ai fenomeni mentali nei Sistemi Complessi, né speranze negli unici indizi di modifica filosofica vera: fisica quantistica, studi sulla mente, altre culture native e orientali, assurdità dei dualismi nati in gran parte 3-4 secoli fa (mente-materia, ego-mondo, ecc.), che hanno causato in seguito il dramma ecologico;

- I riferimenti ai sentimenti e alla sfera emotiva-sentimentale sono quasi assenti: manca una presa di coscienza della gravissima situazione psichica soprattutto dei giovani, ma non solo. Nessun accenno alla serenità mentale come scopo;

- Si pensa troppo spesso che la causa dei guai siano “quelli che possono”, “i potenti della Terra” e simili (sono le idee dei cosiddetti “complottisti”). Forse esistono solo dei malati del delirio di onnipotenza, che è una patologia psichiatrica;

- Ci sono ben pochi accenni a una “fine dell’Occidente”, civiltà che oggi è incompatibile con il Sistema Terrestre, molto più grande e di cui comunque fa parte;

- Ci si richiama troppo spesso ai politici, che invece devono badare al “consenso”, mentre nessun modello culturale è capace di concepire la propria fine. Da quella via non si otterrà niente.

  In sostanza, sono ancora presenti troppo spesso l’antropocentrismo e il materialismo, cause filosofiche a monte della situazione attuale. Le idee filosofiche nate 3000 anni fa (antropocentrismo) e 300 anni fa (industria-materialismo) vengono intaccate a fondo molto raramente.