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Iperturismo

di Stefano Boninsegni - 01/06/2025

Iperturismo

Fonte: Italicum

Uno dei pochi vantaggi di avere passato abbondantemente gli anta, è quello di aver potuto visitare Firenze, Roma, Napoli, Parigi, ecc., non solo per potere ammirarne le bellezze artistiche, ma anche per potere esperire gusti e mentalità diverse, prima dell’avvento dell’individualismo di massa che ha reciso il legame sociale (sull’argomento si rimanda all’opera di Pietro Barcellona) determinando una generalizzata omologazione americanomorfa degli stili di vita.
L’over tourism è la goccia che fa traboccare il vaso perché devasta ciò che resta del tessuto sociale de centri storici, trasformandoli in una sorta di luna-park (per inciso ricordiamo la dichiarazione agghiacciante della nostra Presidente del Consiglio che vorrebbe trasformare l’Italia in una super-potenza del turismo).
Ovviamente vi è che ci guadagna: albergatori, ristoratori multietnici, ambulanti, vari figuri che mettano in scena usanze morte e sepolte con risultati folkloristici. Più chi ha la possibilità di affittare appartamenti (i cosiddetti affitti brevi) che creano un clima pseudo cosmopolita. La situazione è così disperata che perfino i media lanciano timidi segnali d’allarme.
Che fare? Il Re del Butan da decenni impone una cifra assurda di soggiorno nel paese, il popolo delle Canarie si è  rivoltato contro l’invasione turistica. Ma non basta perché secondo la narrazione dominante tutti hanno il diritto di visitare tutto. Secondo un’altra angolatura si può asserire che con l’over tourism le bellezze artistiche  o paesaggistiche non vengano ammirate ma biecamente consumate con gli smartfhone.
Tuttavia non  bisogna immaginare isole felici. Ovunque si accetta l’idea che il capitalismo è l’unica forma economica che può garantire benessere bisogna aspettarsi le conseguenze sul piano sociale.
I comunisti cinesi che vogliano (per ora) il capitalismo senza individualismo, finanziano campagne per il ritorno a Confucio, il filosofo più anti individualista della storia.
Ma si tratta di una scommessa destinata ad essere perduta.
Di fatto, tramontate le ideologie anticapitaliste, non prive di istanze palingenetiche ma che hanno forgiato grandi identità collettive, il neo individualismo, di cui l’over tourism è soltanto l’ultimo effetto, ha la strada aperta.