Newsletter, Omaggi, Area acquisti e molto altro. Scopri la tua area riservata: Registrati Entra Scopri l'Area Riservata: Registrati Entra
Home / Articoli / Quale deriva è in corso?

Quale deriva è in corso?

di Davide D'Intino - 16/07/2021

Quale deriva è in corso?

Fonte: Davide D'Intino

Le risibili argomentazioni con cui il ceto intellettuale sta tentando di persuadere la cittadinanza della liceità del "grenn pass alla Macron", strumento infame, illegale ed illegittimo, oltre che in contrasto con il Regolamento UE che disciplina il lasciapassare in oggetto, dovrebbero farvi capire quale considerazione esso abbia della vostra intelligenza: nella migliore delle ipotesi, nulla.
Imbastiscono intere trasmissioni senza contraddittorio, dati empirici e analisi di ordine giuridico-costituzionale, gettando discredito gratuito su chiunque si discosti dalla loro narrazione; e lo fanno senza alcuna considerazione di merito, banalizzando con il sarcasmo e criminalizzando con gli anatemi.
Il CorSera oggi arriva perfino ad insultare l'intelligenza dei suoi lettori sostenendo che la «essenza della democrazia non è farsi un'opinione ma fidarsi di chi sa». Avete capito, sì?
Ora chiunque abbia aperto un manuale di scienza della politica o di storia delle dottrine politiche sa che uno dei capisaldi delle democrazie-liberali è il pluralismo della informazione, volto a garantire a. la possibilità del cittadino, titolare del diritto di voto attivo e passivo, di formarsi una opinione libera ed autonoma b. il pluralismo delle opinioni.
Siamo ancora sicuri di liquidare col risolino l'idea che si stia affermando una dittatura - per quanto "morbida", "del sorriso" e differente dai totalitarismi novecenteschi?

Pare che sulla edizione del CorSera di domani, Emanuele Trevi dispenserà un'altra lezione sulla democrazia che nemmeno il Giovanni Sartori di "Democrazia e definizioni".
Se oggi ci ha recitato il I comandamento, asserendo senza reticenze che la «essenza della democrazia non è farsi un'opinione ma fidarsi di chi sa», domani potrebbe recitare il II comandamento, rivelando ai fedeli della Parrocchia dei Buoni, tutte persone responsabili, sia chiaro, che la «quintessenza dell'esercizio democratico non è andare a votare, ma fidarsi di chi agisce per il nostro bene».
Viva la Scienza. Anzi, no, viva il parroco!