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Siria: ogni volta che

di Paolo Borgognone - 30/09/2016

Siria: ogni volta che

Fonte: Paolo Borgognone

Ogni qual volta l'Esercito siriano guadagna terreno sul campo, come in questi giorni ad Aleppo (con la riconquista di quartieri strategici della città) il ceto politico atlantista comincia a sbraitare in merito ad "atrocità" e "barbarie" commesse da Assad e alleati. La Merkel ha infatti definito "barbari" i bombardamenti congiunti russo-siriani volti a liberare Aleppo dalle grinfie della Sharia. Quegli stessi jihadisti che in Occidente vengono fatti oggetto di ripetuti attacchi verbali dal coro liberale di complemento, in Siria sono difesi a spada tratta (e a reti unificate) dalle nostre impresentabili classi "dirigenti". La Sharia non va bene a Parigi e a Nizza ma è ben accetta, poiché funzionale alla distruzione della Siria laica e antisionista, ad Aleppo (dove la "legge coranica" è stata istituita, nei quartieri orientali della città in mano ai "ribelli", nel 2012). Comunque, a futura memoria: ogni volta che leggete su qualche giornale o sentite alla tv strali più vivaci, accorati e polemici del solito contro il "regime" di Assad è perché quest'ultimo sta recuperando terreno nel conflitto militare contro il terrorismo. Quando gli jihadisti hanno, nel 2013, tentato l'assalto a Damasco, con ripetuti attacchi terroristici causa di centinaia di morti tra i civili in pochi giorni, nessun giornale "de sinistra" italiano ha avuto modo di obiettare qualcosa e, anzi, festeggiava l'avvenimento come preludio della imminente "caduta del tiranno"... (mente questo cosiddetto "tiranno" è, sotto ogni punto di vista, infinitamente migliore dell'intero circo politico-giornalistico di Stati Uniti, Ue e Israele).