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Stati Uniti: le illusioni della superpotenza

di Patrick Armstrong - 21/06/2020

Stati Uniti: le illusioni della superpotenza

Fonte: SakerItalia

Il presidente ha chiarito che abbiamo a che fare con una pratica collaudata e reale. Sappiamo come vincere queste sfide e sappiamo come lasciare l’avversario nell’oblio. Se dobbiamo, lo faremo, ma sicuramente vorremmo evitarlo. 

Marshall Billingslea, Maggio 2020

Billingslea [in inglese] è l’Inviato Speciale Presidenziale del Presidente Trump per il controllo delle armi, e presumibilmente sarà il responsabile della squadra di Washington nei negoziati per un nuovo trattato START.

Un esempio eccezionale di arroganza e ignoranza americana, per non dire nulla dell’implicazione che l’unico negoziato effettivo previsto sarà su quanto rumorosamente i negoziatori diranno “Sì Padrone”. Difficilmente probabile che invogli qualcuno a sedersi a quel tavolo, per non parlare della Cina.

L’Unione Sovietica cadde per molte ragioni, che possono essere riassunte abbastanza bene con la spiegazione che aveva esaurito il suo potenziale. La sua economia era sconcertante, nessuno ci credeva più, non aveva veri alleati, era impantanata in una guerra senza fine. Sepolta da qualche parte c’era anche la spesa della corsa agli armamenti con gli Stati Uniti. Billingslea crede evidentemente che sia stata quest’ultima a dare il colpo decisivo. Credendo questo, pensa che gli Stati Uniti possano riuscirci di nuovo.

Ritorna immediatamente alla mente una cosa: economia sconcertante, perdita di fiducia in se stessi, alleati che si defilano, guerre senza fine,… a cosa assomiglia?

Ma c’è un problema più grande della sua arroganza, ed è la sua ignoranza. A Washington piace pensare [in inglese] che la propria raccolta d’informazioni sul campo in Russia sia piuttosto buona, ma in realtà è piuttosto scadente: lo prova il fatto che a Washington sono sempre sorpresi da quello che Mosca fa. Tale attività dovrebbe ridurre le sorprese, non aumentarle.

Ciò che Billingslea ignora è la differenza esistente tra la Federazione Russa e l’Unione delle Repubbliche Socialiste Sovietiche. Ed egli probabilmente non è il solo: sì, sanno che non sono più comunisti – alcuni [in inglese] di loro lo pensano sempre – ma questa è solo una differenza esteriore. L’URSS era uno stato eccezionalista. Come era scritto [in inglese] nella costituzione dell’URSS del 1977:

lo Stato sovietico, un nuovo tipo di stato, lo strumento di base per difendere i progressi della rivoluzione e per la costruzione del socialismo e del comunismo. L’umanità dette inizio in questo modo alla svolta epocale dal capitalismo al socialismo.

C’è un costo pesante da sostenere per essere uno stato eccezionalista – ogni cosa è affar tuo, sei obbligato ad interferire in tutto il mondo; nel caso dell’URSS, qualsiasi governo che si definisse socialista aveva diritto all’assistenza. L’esercito dell’Unione Sovietica non era solo per l’autodifesa, era per la proiezione di forza, per l’assistenza agli alleati, e cercava il dominio a tutto campo. Oppure, se non il dominio in ogni immaginabile sfera della guerra, almeno la capacità. Se Washington o la NATO facevano qualcosa, allora l’URSS e il Patto di Varsavia dovevano dare una risposta, nessuna sfida poteva rimanere senza risposta. Potevi “spedire nell’oblio” un paese con una missione così espansiva e auto-assegnata, specialmente se con un’economia flaccida. E Washington ha cercato di farlo, e io sono d’accordo che la corsa agli armamenti ha dato un certo contributo alla dissoluzione dell’URSS e della sua alleanza.

Ma Mosca ha imparato la lezione.

Essere il portabandiera del “futuro radioso“ non ha portato nulla; appoggiare i governi socialisti, che hanno disertato nel momento stesso in cui i carri armati sono tornati a casa, non ha portato nulla. L’eccezionalismo fu un disastro per la Russia e i russi. Non lo farà più. E questo implica un obiettivo militare molto più modesto: la difesa. E la difesa è sempre molto meno costosa dell’attacco.

Mosca non deve esser alla pari [in inglese] con le forze armate americane, deve solo dar loro lo scacco matto.

Washington può interferire in Africa quanto vuole, a Mosca non importa e, se dovesse importare, in Siria si è visto quanto possa essere efficace una piccola forza competente e diretta intelligentemente. Washington può avere tutte le portaerei che vuole, a Mosca non importa finché si tengono lontano e, se non si tengono lontano, hanno un sacco di Kinzhal. Washington può costruire una forza spaziale (completa [in inglese] di uniformi mimetiche) se lo desidera; la Russia non deve farlo, deve solo abbattere ciò che li attacca. Lo scacco matto in una zona definita del globo è molto più facile e molto più economico del “dominio ad ampio spettro”.

Il dominio ad ampio spettro è l’obiettivo dichiarato dei militari statunitensi: la supremazia, sempre e ovunque.  È così definito [in inglese] :

L’effetto cumulativo del dominio in aria, terra, mare e spazio e nell’ambiente informativo, incluso il cyberspazio, che consente lo svolgimento di operazioni congiunte senza un’opposizione efficace o interferenze proibitive.

In pratica è irraggiungibile, è come cercare la fine dell’arcobaleno: ogni volta che ci arrivi, si muove da qualche altra parte. La contromossa sarà sempre più economica e più semplice. Gli Stati Uniti andranno in bancarotta e nell’oblio inseguendo la supremazia su tutto e ovunque. Prendiamo, per esempio, il famoso missile cinese killer di portaerei. Testata potente, ipersonica, manovrabile in modo indipendente, ecco il video. Esiste? Funziona? Forse sì, forse funziona solo a volte. Forse non funziona oggi, ma lo farà domani. Ma certamente potrebbe funzionare. Quanto dovrebbe spendere Washington per dare ai suoi gruppi di battaglia delle portaerei qualche ragionevole possibilità contro un’arma che è stata sparata a migliaia di chilometri di distanza, e sta arrivando a Mach 10? Certamente molto meno di quanto costerebbe alla Cina spararne cinque a quella portaerei, ha solo bisogno di un colpo per affondarla o per metterla fuori combattimento. Chi verrà lasciato nel dimenticatoio qui?

Il che mi porta alla prossima replica contro la stupida osservazione di Billingslea. Prima che gli Stati Uniti spingano Russia e Cina nell’oblio, deve prima spendere. Ho menzionato il missile killer cinese, la Russia ha anch’essa un certo numero di armi ipersoniche. Prendiamo il Kinzhal [in inglese], per esempio. Sparato da un aereo a 1.500 chilometri di distanza, arriverà al bersaglio in molto meno di 10 minuti. Il suo obiettivo quando scoprirà che sta arrivando? Se lo rileva a 500 chilometri di distanza (probabilmente spingendo [in inglese] l’Aegis molto oltre i suoi limiti) avrà tre o quattro minuti per reagire. Il veicolo di rientro Avangard [in inglese] russo ha una velocità di oltre Mach 20 – copre la distanza da Mosca a Washington in ben meno di cinque minuti. Come lo fermi? Ricorda che la Russia ha effettivamente queste armi, mentre tutti gli Stati Uniti hanno [in inglese] un “missile super-ingannatore”. Senza dimenticare il Burevestnik e il Poseidon [in inglese entrambi], gli Stati Uniti non hanno nessuno di questi, per quanto è noto, anche nei loro sogni più segreti. Quindi, signor Billingslea, prima di portare gli Stati Uniti al punto di spedire nell’oblio Russia e Cina, devi spendere molto di più per raggiungere dove sono già oggi e poi, quando arrivi dove sono oggi, ancora di più per arrivare dove saranno allora e ancora di più – molto di più – per bloccare tutto ciò che possono sognare in tutti i numerosi “spettri”. Chi si sta avviando verso l’oblio ora?

Nella guerra convenzionale i militari statunitensi non hanno difese aeree efficaci: questo dovrebbe essere chiaro a tutti dopo gli attacchi sul sito [in inglese] petrolifero saudita e sulla base [in inglese] statunitense irachena. I generali statunitensi si lamentano [in inglese] sempre della guerra elettronica in Siria, dove i russi rivelano solo una parte di quello che possono fare. Russia e Cina hanno una buona difesa aerea ad ogni livello, e ottime capacità di guerra elettronica. Lo fanno perché sanno che le forze armate degli Stati Uniti dipendono dagli attacchi aerei e da comunicazioni facili. Non daranno loro questi vantaggi in una vera guerra, qualcos’altro per il signor Billingslea in cui spendere un sacco di soldi solo per arrivare al punto di partenza.

I militari statunitensi hanno passato troppi anni a bombardare persone che non possono rispondere, dare dei calci alle porte nel bel mezzo della notte e pattugliare le strade sperando che non ci siano IED. Non è una pratica molto buona per una vera guerra o una corsa agli armamenti.

Cina e Russia, poiché hanno rinunciato all’eccezionalismo, al dominio a largo spettro e a tutte quell’altre fantasie, devono solo contrastare i militari statunitensi e solo nelle vicinanze di casa loro. Questo è molto più economico e molto più facile. Ciò che è veramente costoso, perché irraggiungibile, è inseguire l’obiettivo eccezionalista del dominio in tutto, ovunque, e sempre. Questa è una strada “collaudata e reale” verso l’oblio.

A Mosca e Pechino stanno ridendo di lui.

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 Articolo di Patrick Armstrong pubblicato su Strategic Culture Foundation  il 30 maggio 2020
Traduzione in italiano di Pappagone per SakerItalia

[le note in questo formato sono del traduttore]