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Sugli elementi di continuità e discontinuità in questo governo con la forma capitale

di Andrea Colombo - 01/11/2019

Sugli elementi di continuità e discontinuità in questo governo con la forma capitale

Fonte: Andrea Colombo

Sugli elementi di continuità e discontinuità in questo governo bisogna essere chiari. Non è vero che non c'è discontinuità. C'è tutta, anche se in un solo punto, l'unico che per molti e molto potenti contasse davvero: i rapporti con l'Unione europea.
Fosse stato per i porti chiusi o per il decreto Pillon nessuno avrebbe avuto molto da ridire su Matteo Salvini. La sola cosa che creasse problemi era l'attitudine litigiosa nei confronti di Bruxelles. Il nuovo governo ne è ben consapevole. Conte ha costruito la sua sopravvivenza proprio proponendosi come uomo di fiducia di Bruxelles. Quindi il governo in carica ha marcato la discontinuità nel vero e solo elemento che costituisce la sua ragion d'essere:smettere di litigare con la Ue.
Questa "ragione sociale" implica delle conseguenze. Per i 5S una trasformazione radicale del loro dna. Erano nati come movimento animato da confusa velleità di trasformazione. Ora sono guardiani dell'ordine europeo ed è inevitabile che si dissolvano di conseguenza. Tanto più che la trasformazione non è stata scelta consapevolmente ma è passata per il colpo di mano di Conte con l'elezione della von der Leyen.
La scelta di rimettersi in riga ha i suoi vantaggi, spread basso e benevolenza europea, e ha i suoi costi, possibilità di muoversi limitata con obiettivo di massima leggi di bilancio diligenti come questa.
Converebbe indicare il bivio onestamente e far scegliere gli elettori, quando capiterà, sulla vera posta in gioco, che non è il razzismo, il fascismo, i nazipapeetismo o menate varie. E' solo il rapporto con la Ue. Da una parte c'è una destra che non credo voglia uscire dall'Unione ma certo vuole un rapporto di conflitto e litigio continui. Dall'altra c'è uno schieramento che ha come unica stella polare il non confliggere con l'Europa cercando di ottenere risultati con l'obbedienza e l'affidabilità invece che con i pugni sbattuti sul tavolo.
Su questo bivio, l'unico reale, gli elettori dovrebbero essere chiamati a scegliere e oggi non saprei davvero prevedere cosa sceglierebbero. Ma almeno sarebbe una scelta chiara.
Va da sé che in uno scontro di questo tipo l'M5S e la sedicente sinistra radicale non hanno ragione di esistere. Sono il vaso di coccio.