Sul futuro della Siria
di Daniele Perra - 08/12/2024
Fonte: Daniele Perra
Cominciano a girare tra gli analisti israeliani i disegni sul futuro della Siria. L'immagine in basso ricalca grosso modo quanto avevo preventivato qualche giorno fa: una nuova versione del Piano Yinon con il Paese diviso in tre parti (area alawita, con possibilità di mantenere le basi per la Russia; una Repubblica Islamica sunnita ed una area sotto controllo curdo).
Tuttavia, rimane difficile che la Turchia conceda ai curdi la fascia settentrionale di confine. Curioso il fatto che alla supposta confederazione druso-curda venga affidato tutto il confine meridionale e l'area attorno al Golan. Segno che l'idillio Turchia-Israele che ha portato a rovesciare Assad (ed ha avuto notevole successo anche nel Nagorno Karabach) non è destinato a durare per sempre. Grande Israele e neo-ottomanesimo potrebbero avere un futuro conflittuale, visto che molti dei loro interessi di lungo periodo sono divergenti (soprattutto per ciò che concerne i corridoi di trasporto del gas).
Intanto i carri armati israeliani sono già entrati in Siria per assicurarsi la creazione di una zona cuscinetto.
Resta da dire che, una volta accerchiato e sconfitto Hezbollah, rimarranno solo le milizie irachene tra Israele e Iran; ultima linea del fronte meticolosamente costruito a protezione della Repubblica Islamica da parte di Qassem Soleimani.
Le modalità e la rapidità con la quale è crollata la Siria, comunque, andranno indagate a lungo.
Difficile pensare che sia il prodotto di accordi e scambi segreti tra le diplomazie delle potenze coinvolte. Senza la Siria (la porta della Russia nel Levante secondo la zarina Caterina II), il fronte meridionale della Russia è oltre modo scoperto.