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Un brivido mi corre lungo la schiena

di Carlo Formenti - 29/10/2019

Un brivido mi corre lungo la schiena

Fonte: Carlo Formenti

Un brivido mi corre lungo la schiena leggendo sui giornali titoli come il crollo del fortino rosso (?) a commento della disfatta elettorale della coalizione giallo fucsia in Umbria. Rosso a chi? Sono più di vent'anni che questa attribuzione cromatica riferita agli eredi del Pci (non solo il Pd, ma Leu e compagnia cantante) suona come un insulto alla memoria dei movimenti operai del 900 (al pari del sottotitolo quotidiano comunista sotto la testata del Manifesto). Ciò detto, ieri, per una curiosa coincidenza, nel mondo si sono verificati contestualmente i seguenti eventi: secca sconfitta del candiato neoliberista Macri nelle elezioni presidenziali argentine (in quelle uruguaiane si andrà al ballottaggio ma il candidato di sinistra è in netto vantaggio), vittoria della Linke in Turingia, con i socialdemocratici che, al pari dell'M5S in Umbria, scendono sotto il 10 per cento e i democristiani sorpassati dall'estrema destra. Quest'utimo evento sembra fatto apposta per legittimare gli allarmi dei partiti tradizionali (coalizioni di centrosinistra di varia composizione in testa) contro la montante marea "rossobruna". In questo baccano non si sente una parola di autocritica sulle politiche economiche che alimentano la rabbia popolare e producono questi risultati (assieme alle insurrezioni in Cile ed Ecuador e ai gilet gialli francesi). Questo perché coloro che (almeno per ora) occupano i posti di comando non è che non vogliano, non letteralmente non possono cambiare linea politica perché gli interessi della finanza globale che li manovrano non glielo consentono. Che poi la rabbia trovi espressione nei populismi (di destra e sinistra) dipende dalla perdurante mancanza (soprattutto in Europa e ancor più in Italia) di una credibile guida politica unitaria in grado di unificare un blocco sociale anticapitalista. Chiudo con un accenno al dissolversi del capitale di consenso che l'M5S aveva accumulato negli anni scorsi: non so se le spallate di Paragone riusciranno prima o poi a incrinare il patto opportunistico che tiene assieme il cerchio magico che sorregge la leadership di pinnocchietto Di Maio, gli interessi della Casaleggio e gli umori ciclotimici di un Grillo che gioca a fare Joker (il quale, se davvero esistesse, gli avrebbe già fatto pagare l'insulto). Sta di fatto che, più presto avverrà, meglio sarà per il recupero dello spazio politico necessario alla costruzione di un polo alterntivo a neo lib di centrodestra e centrosinistra.