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Un giusto "senso comune" sulla questione covid

di Gennaro Scala - 09/10/2020

Un giusto "senso comune" sulla questione covid

Fonte: Gennaro Scala

Arrivare ad un giusto "senso comune" sulla questione covid è cruciale per quel minimo di opposizione che comunque esiste nei confronti di questa ignobile classe politica. La pericolosità della malattia non va negata, ma va sicuramente ridimensionata. L'età media dei 32.000 morti attribuiti al covid in Italia è di 82 anni, inoltre vi è il fondato sospetto, dalle notizie di cronaca, che venga effettuato sistematicamente il test per ogni deceduto, la cui morte viene attribuita al covid nel caso vengano riscontrate tracce del virus, motivi per cui tra costoro si ritrovano un morto annegato, un finanziere in coma, malati terminali, ultranoventenni. Non è certo senza valore la vita di una persona anziana, ma vanno prese misure specifiche a protezione di queste categorie, è assurdo chiudere in casa un'intera popolazione, per la quale il rischio al di sotto dei 50 anni è scarso o insignificante.
È palese che le classi dominanti, tramite la classe politica, stanno alimentando a dismisura la paura del virus ai fini della gestione della crisi che l'Italia sta attraversando. Negli ultimi giorni ho consultato sistematicamente i siti dei principali quotidiani europei, in nessuna nazione vi un continuo allarme da parte dalla stampa come in Italia. Purtroppo questa operazione sta avendo successo, grazie alle debolezza e alla disgregazione della società italiana, ma crea danni enormi. Lo stato di costante paura riduce gli scambi sociali, crea danni sul piano psicologico, sociale, economico, per non dire del carattere disastroso che avrebbe un ulteriore lockdown. Enormi sono i danni per il sistema scolastico, dove già un anno è praticamente “saltato”, mentre il corrente subisce forti limitazioni, di fronte ad un rischio che per le giovani generazioni è praticamente insignificante. Allo stesso tempo questo governo, che avrebbe così a cuore la salute dei cittadini, non ha ancora preso le misure necessarie per affrontare il problema sanitario, qual è principalmente il covid. Soltanto nelle ultime settimane sono arrivate notizie di un bando per il raddoppio delle terapie intensive. C'è da temere che si arriverà del tutto impreparati alla inevitabile crescita dei malati nei prossimi mesi. C'è il fondato sospetto che se ci saranno misure, saranno a scapito delle cura delle altre malattie che continuano a far morire anche in misura maggiore del covid. Così lascia pensare la vicenda dell'ospedale  San Francesco di Nuoro, dove è stato chiuso il reparto oncologia per far posto ai malati di covid.
Quanti come il sottoscritto avevano sostenuto le misure governative, devono correggere il tiro, come è sempre necessario, mentre chi nega l'esistenza di un problema sanitario dovrebbe assumere un'atteggiamento meno irrazionale, non giustificato dalle pur evidenti manipolazioni che vengono effettuate riguardo al pericolo effettivo della malattia.