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Giovani educati alla transumanza

di redazionale - 16/04/2007

     
 

E' entrato nel vivo il progetto "La transumanza, le caciare della Montagna dei fiori e la preparazione del formaggio"

transumanzaGrazie alla collaborazione tra la Cooperativa Marche Gest Onlus, il Centro risorse/Infea C.T. Franchi e l'Ufficio di presidenza del Consiglio della Regione Abruzzo anche per l'anno scolastico 2006/2007 viene riproposto, alle scuole elementari e materne di Marche ed Abruzzo, il progetto di conoscenza della transumanza.

Il progetto, in particolare, prevede varie aree di intervento: a) ll latte e gli animali che lo producono; il formaggio come alimento, b) Lo Yogurt: cos'è la fermentazione lattica; preparazione dello yogurt in classe. Una lezione a scuola e visita guidata alle caciare, con preparazione del formaggio in località San Giacomo.

"La transumanza - spiega la professoressa Sara Stipa, responsabile del progetto per conto della Cooperativa Marche Gest Onlus, è la migrazione dei pastori dall'Abruzzo al Tavoliere delle Puglie che avveniva ogni anno tra settembre e ottobre e, in direzione opposta, nel mese di maggio, dopo otto mesi di bivacco negli stazzi delle masserie pugliesi".

Anche per l'anno scolastico 2006/2007 sono state numerose le richieste di adesione al progetto da parte delle scuole delle province di Teramo ed Ascoli Piceno, in particolare l'Istituto scolastico comprensivo di Folignano ha aderito in maniera massiccia all'iniziativa.

Le finalità e gli obiettivi del progetto sono l'incremento delle attività di conoscenza della transumanza tra gli alunni delle scuole marchigiane ed abruzzesi. Sono previsti incontri nelle classi, visite guidate, proiezione di videocassette, documentari e diapositive, ricerche presso biblioteche e presso i luoghi della transumanza, realizzazione di lavori didattici e lezioni nelle classi.

"Le caciare - spiega ancora la professoressa Sara Stipa - sono capanne di pietra che si trovano disseminate sulla Montagna dei fiori (ne sono state censite una cinquantina) che trovano nella nostra zona il limite settentrionale, furono dei veri e propri caseifici e servirono come ricovero ai pastori transumanti".