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Signor Capezzone, magari fosse giusto il suo paragone e l'Italia fosse come il Venezuela di Chavez!

di redazionale - 18/04/2007

Riferendosi ai recenti sviluppi della “Questione Telecom”, l’esponente radicale Capezzone ha oggi paragonato l’Italia al Venezuela di Chavez. “MAGARI!”, rispondiamo noi. In tal caso, avremmo un governo che: - tutelerebbe il proprio Popolo e difende l‘interesse nazionale; - nazionalizzerebbe beni di prima necessità e di interesse nazionale per intenti sociali, arrivando a pretendere di vendere il proprio petrolio in euro (sfidando così la vicina “patria della libertà“ a stelle e strisce), espropriare litri e litri di Coca-Cola per dissetare la cittadinanza (e i “poareti”) e difendere le proprie ricchezze naturali dall‘assalto multinazionale, senza nulla svendere al capitale straniero; - contrasterebbe l’espansionismo, anche economico, americano e neoliberista, solidarizzando anche con quegli stati, qali l‘Iraq di Saddam, aggrediti dagli eserciti mondialisti; - non sottostarebbe a diktat internazionali e non svenderebbe i beni della propria comunità; - dialogherebbe e si alleerebbe con gli altri stati del proprio continente per la costruzione di un comune bene continentale (nel particolare, il cd. “bolivarismo”) e per perseguire gli interessi della propria gente (senza affermare, come invece ha fatto Casini, “difenderemo sempre gli interessi americani”), in un‘ottica realmente sociale e di terza via; - si opporrebbe al continuo stupro liberalcapitalista del Sudamerica, continente dove, in riferimento alle risorse naturali, “si vive nella merda calpestando oro” (ossia l’esatto contrario degli U$A, dove “si vive nell’oro, calpestando merda“); - sarebbe amato dalla gran parte della popolazione, in primis dalle fasce deboli, indigene ed indigenti (e non a caso nelle immagini tv relative a proteste antigovernative venezuelane, possiamo sempre notare “poveri” scioperanti indossare Lacoste e vestiti di marca…). Certo, sarebbe un governo che, perseguendo il bene dei più rispetto all’interesse dei pochi, sarebbe anche poco simpatico a quei “sindacati” che vanno a braccetto con gli interessi di lobby, multinazionali e potentati esteri… e, forse, sarebbe un governo che, come quello di Chavez, sarebbe inviso al George W. Bush di turno, tanto da costringere Dipartimento di Stato & C. a tentare (e fallire) colpi di stato… ovviamente in nome della “libera democrazia mondiale”… Ma c’è un non sappiamo chè che ci fa sorgere dubbi che l’attuale governo, come i precedenti del resto, non sia tale…