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Pannolini e segreti

di redazionale - 26/04/2007

 

bimbi

Voglio ringraziare gli amici di Mondo Nuovo per il lavoro che fanno, prima sui detersivi e adesso sul mondo dei pannolini. Questo è un articolo spettacolare, scritto con semplicità e chiarezza, frutto di un lavoro serio e di un’approfondita ricerca. Mi piacerebbe un giorno leggere queste cose sulle pagine dei quotidiani nazionali, o ascoltarle tra le grida isteriche dei Ballarò e dei tanti, troppi Porta a Porta. Buona lettura!

Che i pannolini per bimbo siano avvolti in un alone di mistero è cosa che nessuno di noi ha mai pensato, ma chiunque si provi a studiare di cosa sono fatti e che cosa si muove dietro la loro produzione e vendita, altro non potrebbe fare che concordare con questa tesi.
Noi di Mondo Nuovo cerchiamo di capirci qualcosa da mesi.
Le uniche persone competenti che ci hanno aiutato, ci hanno anche di sovente garantito dei gran mal di testa. E avevano ragione!

Abbiamo ad oggi a disposizione moltissimo materiale tecnico e affidabile, quello che ci manca è la capacità di tradurre notizie ostiche e laboriose in un linguaggio facile ed accessibile a tutti coloro che usano pannolini bimbo.
Inoltre non è facile parlare di un settore ove si muovono grandissimi interessi e grandi affari sul limite di leggi poco definite e modellate sulla “non trasparenza”.
Per darvi un’idea dei colossi che governano il commercio dei pannolini, sappiate che Procter & Gamble e Kimberly Clark detengono migliaia di brevetti per i prossimi 20 anni.
Giusto il tempo stimato per completare la distruzione del pianeta, se non collaboriamo tutti insieme ad invertirne la tendenza.

Partiremo quindi da un concetto che nessuna multinazionale potrà mai usare per muoverci causa: “La scelta del pannolino che facciamo indossare ai nostri bambini, è una Scelta d’Amore. Il modo in cui lo utilizziamo, il tempo per cui educhiamo il bimbo ad indossarlo, sono tutte Scelte d’Amore.”

In questo mondo automatizzato e fortemente manipolato dal commercio, operiamo tutti – per lo più – una scelta di disamore. Per i bambini e per la terra stessa. Quella stessa Madre Terra a cui li abbiamo chiamati e di cui non ci stiamo occupando di preservare e risanare nulla. Questa scelta di disamore è assolutamente inconsapevole.

Possiamo provare a fare in modo che sia diverso, d’ora in avanti. E siamo proprio noi genitori che dovremmo avere la speranza e la voglia di costruire un futuro possibile per le nuove vite che portiamo al mondo. Siamo proprio noi che dobbiamo collaborare da subito a preparare loro ciò di cui avranno bisogno: un mondo possibile.

I pannolini bimbo tradizionali sono costituiti da materiali assolutamente sintetici e altamente inquinanti. Questi materiali sono fortemente dannosi per l’ambiente, sia in relazione ai materiali con cui vengono prodotti, sia in relazione al fatto che sono tantissimi. Ogni giorno in Italia si usano almeno sei milioni di pannolini usa e getta, in un anno diventano 2 miliardi e 190 milioni di pannolini di plastica. I pannolini prodotti in Europa costituiscono ogni anno un edificio alto 800 metri e della superficie di un ettaro. Nel mondo ogni anno ne vengono edificati 4o5.

L’impatto sul bambino non è meno deleterio. Anche in questo caso l’inquinamento – perché di inquinamento si tratta – è dovuto ai medesimi motivi: i materiali di cui sono composti i pannolini e il tempo per cui viene protratto il loro utilizzo.
I pannolini più rinomati sul mercato sono quelli super assorbenti. Il messaggio sociale imperante è che un genitore è tanto più bravo quanto più si occupa di offrire al proprio figlio un pannolino di qualità, laddove per qualità s’intende che assorba bene la pipì e lo lasci sempre asciutto.

Il messaggio che vorremmo provare a diffondere è che in realtà la super assorbenza è legata a sostanze presenti nel pannolini – gel super assorbenti – di derivazione assolutamente sintetica e dannosa per il bambino, causa di irritazioni quando non di dermatiti, e concausa di una serie di altri problemi di cui i bambini per primi pagano le conseguenze. Sulla propria pelle, come si usa dire.

I criteri di qualità stabiliti dal commercio e dalle multinazionali, e martellati dalla pubblicità, non sono i criteri di qualità che dovremmo ricercare per il benessere di bimbo e ambiente. Il pannolino di per se è un danno, perché è uno strumento non naturale, quindi il nostro corpo non è predisposto per averci a che fare.
Pensiamo quanto saremmo disposti noi ad indossare uno strumento del genere per due o tre anni non stop.
Lo faremmo e lo facciamo in caso di necessità, ma tale è e deve rimanere: un caso di necessità.

Eppure per il pannolino baby succede il contrario: è diventato d’uso comune fare indossare ai bambini della corazze sintetiche di tessuti antitraspiranti, 24 ore su 24. Addirittura si sono di tantissimo prolungati i tempi d’uso del pannolino. Si arriva ad oggi anche a tre anni e oltre. Dai 4000 ai 5000 pannolini usati da ogni bambino.
I pannolini tradizionali sono così sintetici che si stima impieghino 500 anni per biodegradarsi.

L’ incredibile prolungamento dell’uso del pannolino è dovuto proprio ai nuovi modelli superdry, che lasciano il bambino asciutto e quindi meno infastidito. Ciò inibisce in lui la necessità di apprendere a controllare gli sfinteri. Considerando poi che in questo mondo super di corsa e super stressato, anche il genitore è tentato di prolungare la fatica dell’educazione al “senza pannolino”, il gioco è fatto.

Perché mai succede una cosa del genere? Per comodità? E di chi? Del bambino non certamente. Del genitore forse, anche se prima o dopo deve rassegnarsi comunque ad occuparsi del rito di passaggio del togliere il pannolino. L’unica entità che può trarne veramente vantaggio sono proprio le ditte produttrici di pannolini. Infatti sono loro che comandano attraverso la pubblicità i tempi e i modi d’uso. Sono sempre loro che sovvenzionano le sale parto affinché esse usino e raccomandino i loro specifici pannolini. Questa è la quotidianità, e riguarda nelle sale parto sia i pannolini che i latti artificiali. Accedere alla diffusione dei propri prodotti tramite sale parto è un’azione di marketing assolutamente vincente: significa assicurarsi una grandissima fetta di mercato. Qualunque genitore si sente invitato e rassicurato ad usare i prodotti consigliati dall’ ospedale. Così come si sente in difficoltà – quando non in colpa – a cambiarli.

E’ bene anche sapere che le multinazionali riescono a mescolare marketing e tecnologia in modo tale da venderci sempre e comunque qualunque cosa abbiano intenzione di fare passare per buona. Ne sono un esempio i nuovissimi pannolini supersottili, se ne vedono in questi giorni le prime pubblicità e presto saranno in tutti i supermercati. Il messaggio è accattivante: pannolino super sottile per permettere al bimbo maggior agio e maggior estetica (l’estetica la cercano i genitori, non certo i bambini); miglioramento della traspirazione (che non esistendo per quanto riguarda questi prodotti sintetici non può essere migliorata); qualche altro millantato miglioramento della socievolezza e dell’espressione delle emozioni, grazie alla maggiore libertà del bimbo e al presunto maggior amore speso dalle mamme nel comprare il nuovo pannolino super sottile.

Nella realtà succede che cambia la forma ma non la sostanza. Con effettivo genio e lungimiranza i produttori sono riusciti ad inventare un pannolino supersottile utilizzando gli stessi componenti di prima. Ciò significa che hanno miscelato cellulosa e SAP (gel superassorbente) trasformando il tutto in palline. Questa operazione permette loro di ottenere un pannolino pressocché identico al precedente, ma molto più sottile.
Un pannolino più sottile riduce di tantissimo le spese di trasporto del produttore.
Ecco quindi che producono un pannolino identico al precedente, più sottile e quindi meno costoso per loro, e pubblicizzano il tutto per un prodotto innovativo e a vantaggio del bambino.

Stessa cosa hanno fatto con una particolare marca di pannolino “sensitive”. La casa produttrice ha pubblicizzato un pannolino migliorato grazie all’inserimento di una crema arricchita di vitamine. Cosicché si è tutti corsi a comprare il pannolino sensitive con la cremina all’aloe. Ma la casa si è bene guardata dall’ informare che la cremina all’aloe ha dovuto inserirla per diminuire le irritazioni del sederino, dovute al surriscaldamento creato dai materiali quasi totalmente sintetici di cui il pannolino stesso è composto.

Il surriscaldamento del sederino e dei genitali è un problema importante, causa di dermatiti, allergie, sofferenze per il bambino che passa anni chiuso in uno scafandro di plastica.

Sappiate inoltre che per i bimbi maschi è anche più pericoloso: gli organi sessuali maschili sono posti all’esterno dello spazio addominale – al contrario degli organi sessuali femminili – proprio perché necessitano di un ambiente fresco. Per l’università di Kiel (Germania), l’impiego regolare e continuato di pannolini usa e getta provocherebbe il surriscaldamento dello scroto dei bambini, rischiando di danneggiare il normale sviluppo dei testicoli e quindi la fertilità del futuro adulto.

Non è forse vero che quando si parla di poca fertilità nel maschio adulto, si raccomanda tra le altre cose di non portare jeans stretti e di non fare bagni caldi? E perché mai allora cresciamo i nostri bimbi in piccole saune portatili strette fino allo spasimo per rassicurarci che non si sporchino i vestiti?

Senza cadere nel baratro del “oddio adesso cosa faccio?” proponiamo di seguito delle alternative possibili, che sono meglio investigate e spiegate nel laboratorio segnalato a calce.

1) Una soluzione alla portata di tutti è utilizzare comunque i pannolini tradizionali, imparando a scegliere tra le marche e i formati meno invasivi, imparando ad usarli in modo più igienico, imparando, soprattutto, a toglierli al momento opportuno. Disimparando ad abusare dell’uso del pannolino.

2) Esistono marche ecologiche. Per quel che riguarda la nostra ricerca in verità ne abbiamo trovata in Italia una sola di valida: Naturaè di Wip. Altre marche presenti e future sono da vagliare con grande attenzione: il settore ecologico e etico è in grandissima espansione, spesso viene semplicemente sfruttato da chi intende accapparrarsi una nicchia di mercato. Utilizzare un monouso ecologico è un passaggio eccezionale per il bimbo e per l’ambiente.
Imparando a lasciare il bimbo quando possibile senza pannolino, imparando a toglierlo nei tempi adeguati, imparando a rinunciare a qualche vezzo estetico di cui il bambino non ha bisogno e a investire nei pannolini, si può affrontare la spesa maggiore del pannolino ecologico rispetto al tradizionale.

3) Esistono pannolini di stoffa. Molto diversi e innovativi rispetto ai vecchissimi ciripà. Vi sono oggi diversi modelli e forme, per diverse esigenze. Le loro caratteristiche, i costi, i modi d’acquisto e d’utilizzo, li abbiamo vagliati, sperimentati e spiegati nel forum di lavoro segnalato sotto.

4) Il modo in assoluto più ecologico per affrontare il periodo pannolino, è il “senza pannolino“. Metodo fantastico che prevede di fare a meno del pannolino. Da questo metodo, preso in carico da pochissime persone veramente motivate, possiamo imparare dei trucchi, consigli e metodi, per accompagnare il nostro bimbo ad un uso più contenuto di qualsiasi tipo di pannolino, e per aiutarlo a togliere i pannolini in tempi e modi adeguati. Non è un metodo che vuole forzare il bambino a ciò per cui non è predisposto, o forzarlo a imparare gesti per cui non è pronto. Vuole solo permettergli una vita più igienica, adeguata, sana, libera e felice.

Si potrebbe continuare per ore, ma non è questa la sede per farlo. Speriamo di avere stimolato anche in voi la necessità di informarsi, di considerare l’uso del pannolino un gesto consapevole di scelta e di amore.
Amore per i nostri bambini, per la qualità della vita che desideriamo dare loro, e per la possibilità di un mondo futuro ove abbiano la possibilità di vivere, di respirare, di amare a loro volta.
Un Mondo Nuovo che tutti insieme dobbiamo impegnarci a costruire per loro.

In internet o nei nostri forum di lavoro potete trovare notizie articolate
forum.promiseland.it/viewtopic.php?t=21068&start=0