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Telecom: le banche chiamano Berlusconi

di Andrea Angelini - 27/04/2007




Se Romano Prodi dice no, le banche “prodiane” sembrano invece tifare per una presenza di Silvio Berlusconi, preferibilmente attraverso una partecipazione esclusivamente finanziaria di Fininvest, la società di famiglia, nel nuovo nocciolo duro che si prenderà in carico il 18% Telecom controllato da Olimpia, la società della Pirelli e dei Benetton. Nessun ruolo predominante nella gestione industriale quindi e possibilmente nessuna partecipazione di Mediaset perché si creerebbero situazioni che verrebbero immediatamente sanzionate dall’Antitrust in quanto Telecom possiede due televisioni e dai politici di centrosinistra che insorgerebbero in nome del nuovamente violato conflitto di interessi.
Lo ha detto lo stesso Cavaliere, lo ha confermato Corrado Passera. amministratore delegato di Intesa-San Paolo. Berlusconi ha impostato la questione sul patriottico: “Alcuni istituti bancari ed imprenditori – ha dichiarato - sono andati da Fininvest e da Mediaset dicendo che avevano intenzione di proporre una cordata italiana per mantenere Telecom italiana. Di fronte ai nomi che ci sono stati fatti, Fininvest e Mediaset hanno risposto: siamo disponibili a mettere in questa cordata gli stessi capitali che metteranno gli altri imprenditori. Quindi soltanto un atto patriottico, senza nessuna pretesa di comandare in nessuna direzione e in nessun modo dentro questa importante società”.

Sì a una Telecom a capitale estero
E se, a suo avviso, sarebbe comunque auspicabile mantenere l'italianità di Telecom e di altre imprese strategiche del nostro Paese, Berlusconi non vedrebbe niente di strano in una Telecom sotto controllo straniero. “Nessuno scandalo – ha concesso - se delle aziende internazionali vengono in Italia e assumono la proprietà e il controllo di un'azienda importante come Telecom e quindi nessun intervento del governo che possa da noi essere condiviso. Ma se in una situazione di Libero Mercato si svolge una gara tra una società straniera e una società e una cordata italiana, è chiaro che da italiani, noi facciamo il tifo per la cordata italiana. Ma il tutto – ha sottolineato - si deve svolgere con il rispetto totale e assoluto delle regole del Libero Mercato senza nessuna invasione di campo da parte del governo”.

Passera: un azionariato stabile
Anche Corrado Passera dice sì all'ingresso di Fininvest in una cordata italiana che lavorasse in un'ottica finanziaria per Telecom. “Una soluzione non è ancora stata trovata – ha premesso - ma se ci fosse un raggruppamento di azionisti italiani in un'ottica finanziaria perché Fininvest non potrebbe avere una quota? Non ci vedrei niente di male. Ci sarebbero problemi di conflitto di interesse solo se Fininvest fosse in un ruolo dominante. Intesa-San Paolo – ha ricordato - si è detta disponibile unitamente a Mediobanca a dare una mano per trovare la formula di un azionariato stabile, in grado di far giocare a Telecom un ruolo importante in Europa con un management autonomo”.

Rete fissa: più poteri all’Autorità delle Tlc
Il Ministro delle Comunicazioni, Paolo Gentiloni, ha trasmesso al Ministro per i rapporti con il Parlamento e le riforme istituzionali, Vannino Chiti, il testo dell'emendamento del Governo sui poteri dell'Autorità garante nelle Comunicazioni sulle reti di telecomunicazioni, che verrà inserito nel disegno di legge sulle Liberalizzazioni.
“L'Autorità per le comunicazioni - ha spiegato Gentiloni - avrà una marcia in più nel confronto finalizzato allo scorporo della rete fissa di Telecom, una rete di accesso che costituisce un patrimonio strategico per il paese. Il Governo conferma la linea tenuta in questi mesi: nessuna interferenza nelle dinamiche del mercato e più forza ai regolatori indipendenti”. E allora l'Autorità potrà definire regole tali da assicurare che l’intera rete di accesso e le risorse correlate, comprese quelle necessarie alla fornitura di servizi per la banda larga, siano offerte dalla Telecom o dall’eventuale Ente di gestione della rete, a tutti gli operatori che lo richiedano alle stesse condizioni di trattamento.