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Lettera per collaborazione..

di Massimo Fini - 18/12/2005

Fonte: Massimo Fini



 
Sono stato colpito da questa lettera, dalla straordinaria "innata fiammella" che mi fa credere nell'uomo.
Massimo Fini

Messaggio: Mi piacerebbe poter dare un valido supporto a questa pazzesca e ottima idea di Massimo Fini (che conosco abbastanza attraverso i suoi scritti giornalistici). Sei anni fa, all'eta' di 47, sono emigrato intenzionalmente in capo al mondo, in questo ultimo "autentico" paradiso in terra (la NZ e' un paese avanzato tecnologicamente, ma con ritmi molto "rurali" e orgogliosamente localista, e' poco affollato, ma con un alta densita' di persone oneste e gentili), sono venuto qui con tutta la mia famiglia proprio per l'eccessiva nostalgia della mia terra e della mia cultura, terra e cultura divenute in troppo breve tempo a tal punto irriconoscibili e invivibili per poterci crescere i miei 4 cuccioli con la necessaria dose di consapevole entusiasmo e di vitale speranza.
Non ho idea quale utile apporto potrei fornire alla causa, ma penso che anche una piccola onesta opinione proveniente da fuori dell'usuale campo visivo, possa sempre dare un contributo positivo, quanto meno nella comparazione.
Ho fatto l'antropologo in Sud America, Magreb e Mongolia, ho viaggiato per oltre un centinaio di paesi del pianeta e da oltre 25 anni faccio l'agente di viaggi per viaggiatori curiosi, cercando di far argine al dilagare del tragicomico turismo di massa per lobotomizzati. Attualmente collaboro a organizzare spedizioni eco-naturalistiche in Antartide e nelle isole sub antartiche della NZ.
Sostengo come gli spiriti ribelli siano gli unici oggi a poter fornire un po' di vero nutrimento e speranza ai non molti cercatori e curiosi rimasti in libera circolazione. C'e' una innata fiammella interiore che se ascoltata, dovrebbe spingere naturalmente tutti gli umani "ancora vivi" verso il vero, il giusto, il naturale e il libero. Condivido appieno quanto ho letto nel manifesto, e sono consapevole delle enormi e salutari implicazioni che comporterebbe se anche solo una minima parte ne venisse realizzata.
Piccolo e' bello, piccolissimo e' ancora meglio.
Il localismo politico ed economico lo intendo come una forma di generosa e solidale partecipazione dei cittadini alla cosa pubblica, in totale antitesi con il rassegnato e lamentoso disinteresse dei cittadini obbligati a una coabitazione forzata nei megastati cosiddetti democratici.
Il localismo fortemente identitario, sia politico, che culturale o economico, e' forse il miglior baluardo all'inarrestabile metastasi dell'arroganza mondialista.
Sarei felice di poter essere utile.
Ringrazio per l'attenzione datami.
Padania mia non tardare che si sta facendo tardi.
Fiorenzo Peloso