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Uova marce

di greenplanet - 19/12/2005

Fonte: greenplanet.net


Aiab: "Invece di suscitare inutili allarmismi, serve far sapere con chiarezza dove sono finiti gli ovoprodotti guasti riciclati"

 
A una settimana dallo scandalo delle uova marce che venivano reintrodotte nel mercato alimentare sventato dai Nas, l’Aiab, torna sul tema per rassicurare che non ci sono aziende biologiche fra quelle inquisite nell’indagine.
“Siamo letteralmente tempestati da telefonate di cittadini che ci chiedono se fra le aziende inquisite ce ne siano anche che producono uova bio,” spiega Andrea Ferrante, presidente nazionale di Aiab.
“Il giustificato allarme dei cittadini deriva dal fatto che nell’elenco divulgato dai Nas figurano anche due aziende che utilizzano il suffisso “bio” nel nome. Un utilizzo del tutto improprio visto che di biologico queste aziende non hanno proprio nulla ”.
“Ci sembra perciò doveroso rassicurare i tanti consumatori attenti,” prosegue Ferrante, che scelgono il biologico per la loro alimentazione che non rischiano assolutamente nulla a consumare uova prodotte da agricoltura biologica. Al tempo stesso però denunciamo con forza, come l’utilizzo di denominazioni mistificatorie sia ingannevole per i consumatori ed estremamente dannoso per il settore. Si dovrebbe vietare di utilizzare il suffisso bio o la parola biologico a prodotti e aziende che biologici non sono".

“I consumatori per essere sicuri di consumare biologico devono sincerarsi che sulle confezioni sia riportato il nome dell’organismo di controllo autorizzato, e suo codice, preceduto dalla sigla IT; il codice dell’azienda controllata; numero di autorizzazione (sia per i prodotti agricoli freschi che trasformati) e la dicitura “organismo di controllo autorizzato con D.M. Mi.R.A.A.F. n……. del ……… in applicazione del Reg. CEE n.2092/91”.

“Tornando alla frode delle uova marce,” conclude Ferrante, “invece di alimentare inutili allarmismi, per tutelare realmente la salute dei consumatori, bisognerebbe far sapere con chiarezza dove sono finite queste uova marce riciclate. Si è parlato genericamente di industria dolciaria e di pastifici, ma i nome e i cognomi di chi è entrato realmente in questo giro illegale non si conoscono ancora. E invece, i cittadini hanno il diritto di sapere”.

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CONSORTIUM SCRIVE A "IL SALVAGENTE"

Caro Salvagente,
l'articolo "Uova marce: la frode durava da due anni" è del tutto corretto.

Se è possibile, però, vi preghiamo di precisare ai lettori che le due imprese Bi-ovo spa e Bionature srl coinvolte nell'inchiesta, pur avendo una ragione sociale che vi fa un qualche riferimento, non hanno nulla a che fare con il settore biologico.

Infatti, neppure questo ennesimo scandalo alimentare ha sfiorato aziende biologiche, su cui  vigilano, oltre che le "normali" autorità, organismi  espressamente accreditati  nel quadro di un regime di controllo europeo.

In questi giorni tutte le associazioni del settore sono tempestate di telefonate di consumatori preoccupati: una vostra segnalazione ci aiuterebbe a tranquillizzarli.

Purtroppo, nonostante la normativa comunitaria dal 1991 preveda espressamente che il termine "biologico" e i suoi diminutivi (come "bio") siano riservati al metodo di agricoltura biologica e ai prodotti che ne derivano senza l'uso di sostanze chimiche di sintesi od OGM, il Ministero delle politiche agricole non è particolarmente attivo per contrastare il fenomeno delle imprese che utilizzano in modo improprio le denominazioni.

L'esame dell'etichetta, come al solito, è il mezzo migliore per conoscere le caratteristiche dei prodotti: al di là di ogni artificio verbale, quelli dell'agricoltura biologica sono facilmente  riconoscibili dalla chiara indicazione del nome dell'organismo autorizzato che certifica il prodotto e dalla presenza obbligatoria dei codici di identificazione dell'azienda e della stessa etichetta, che consentono la tracciabilità integrale delle produzioni.

Con i migliori auguri di buon lavoro,

Consorzio biologico per lo sviluppo sostenibile
www.consortium-bio.it

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Ovoprodotti. Bulgarelli (Verdi): "Il governo faccia chiarezza sulle aziende pseudo biologiche coinvolte"

"Quando ho letto le prime informazioni sul traffico e il riciclo delle uova marce - spiega il deputato dei Verdi Mauro Bulgarelli -  io stesso ho avuto un sussulto leggendo che anche alcune aziende che riportavano la dicitura BIO erano
coinvolte. Posso quindi ben immaginare quanto la cosa abbia impressionato e disorientato i consumatori. L'Aiab, Associazione Italiana Agricoltura Biologica ha puntualmente sottolineato che nessuna dei quelle aziende era in realtà 'biologica'. Ma mi chiedo quanti cittadini abbiano potuto recepire questa informazione. Per questo motivo torno a chiedere al ministero competente una campagna d'informazione che faccia chiarezza sulla vicenda, tutelando le aziende sane e un settore, come quello biologico, sempre più strategico e importante nel nostro paese. Inoltre - conclude Mauro Bulgarelli - ho fatta mia la richiesta di
Andrea Ferrante, presidente nazionale di Aiab, chiedendo al Governo se non si ritenga di dover aggiornare la normativa sulle denominazioni di prodotti e aziende, vietando di utilizzare il suffisso bio o la parola biologico in modo potenzialmente fuorviante per i consumatori."

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