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La rabbia di Gore Vidal "Per la prima volta provo pena per Bush"

di John Andrew Manisco - 13/09/2005

Fonte: Il Manifesto

"A New Orleans e dintorni gli stessi comportamenti in Iraq, in Afghanistan e presto anche in Iran: una congrega di teppisti che non nutrono alcun interesse per il loro paese, tranne per pochi super-ricchi. Questa non è più una repubblica, ma un paese in mano a una banda di malviventi"

JOHN ANDREW MANISCO

Cosa pensa Gore Vidal del trattamento riservato dal suo governo agli abitanti di New Orleans e dintorni?Che questo è solo l'inizio e le cose andranno di male in peggio. Vien fatto di pensare che questo sia un governo che voglia farsi rovesciare e per la prima volta nella mia vita provo pena per il governo
degli Stati uniti. Ti sbatte in faccia solo provocazioni, provocazioni e provocazioni. Qualcuno farà qualcosa di tremendo a questo governo... Chi è questo qualcuno? Il popolo?
 

Si, proprio così.

Quando ha visto alla tv queste masse di gente
disperata , come ha reagito?


Sono tornato a pensare che le circostanze come al
solito hanno determinato lo sdegno generale. Perché ci
troviamo di fronte agli stessi comportamenti in Iraq,
agli stessi comportamenti in Afghanistan, e
assisteremo agli stessi comportamenti in Iran quando
scateneranno anche lì la loro guerra. Sono le
malefatte di una congrega di teppisti che non nutrono
alcun interesse per il loro paese, ad eccezione
naturalmente per pochi super-ricchi. Tutto qui. Perché
adesso abbiamo avuto due elezioni fraudolente dello
stesso presidente nel 2000 e nel 2004 e non abbiamo
più una repubblica ma un paese in mano ad una banda di
malviventi.

Vuol dire che se ne strainfischiano della loro
opinione pubblica?


No, ma riescono a neutralizzarla. Sono padroni
assoluti dei media e così la gente non dispone delle
informazioni per sapere cosa accade.

Dopo questo disastro non ha notato un qualche
cambiamento nell'atteggiamento dei grandi mezzi di
informazione?


Nessun grande cambiamento. Si sono comunque accorti
che un gran numero di persone lì fuori sente che
qualcosa non va, e se ne sono resi conto perché i
sondaggi di opinione su Bush stanno crollando. Questi
media rimangono comunque del tutto inadeguati perché
dovrebbero prendere atto della loro totale
inadempienza deontologica, che è veramente
sbalorditiva. I sondaggi sono negativi ma non hanno
ancora toccato il fondo.

Si tratta solo dell'amministrazione Bush o la
situazione si va deteriorando già da molto tempo?
Ricordo quanto ha detto Grover Norquist, ideologo e
stratega della rivoluzione reaganiana vicinissimo a
questa amministrazione, sullo stato sociale che va
affamato come un "neonato portato alla morte per
inedia", con la sola eccezione degli alimenti per la
spesa militare. Stiamo assistendo alle consequenze di
questa ideologia?


Sono ancora istericamente arrabbiati con Franklin
Delano Roosevelt che ci ha dato quel poco di welfare
che ci rimane. Dal "G.I. Bill" - le borse di studio
per i reduci - ai programmi di assistenza come la
Social security quel presidente rese più civili gli
Stati uniti almeno nel contesto della metà del secolo
scorso. Ma questi nostri personaggi si sono scatenati
per smantellare il lavoro di Roosevelt, reo di essersi
preso cura dei poveri e di averli coccolati: ecco
perché hanno giurato di portare a compimento la loro
missione e ora la stanno completando. Non sanno al
tempo stesso che stanno smantellando se stessi, voglio
dire che non sopravviveranno alla loro impresa. La
classe sociale al potere è troppo piccola, è anche
troppo stupida per sopravvivere alla grande rapina
perpetrata ai danni della gente.

Questa classe sociale non ha forse a suo servizio le
migliori università del mondo? Questo non conta nulla?



A mio parere non conta un accidenti. Non sono mai
stato innamorato delle nostre università. Sono
essenzialmente la voce dei nostri governanti ed
insegnano solo propaganda. Dopotutto anche io ho
seguito quel percorso ed ho appreso fin troppo bene le
ragioni della loro esistenza.

Ma non è assurdo che una classe dirigente si suicidi
in questa maniera?


Bene, se avessimo seduto qui con noi Luigi XVI
potrebbe spiegarci il perché e il per come di questi
accadimenti e della fine che fece insieme a Miss
Asburgo qualche secolo fa.

Sembra peraltro che abbiano un piano per usare il
Pentagono nella repressione di qualsiasi reazione
popolare alle loro direttive...


Certo, abbiamo tutti visto cosa ha fatto Bush quando a
cercato di sottrarre il controllo della Guardia
nazionale al governatore della Louisiana: si sarebbe
trattato di un duro colpo al controllo delle strade e
della popolazione in genere, ma il governatore, che è
poi una governatora, non è caduta nella trappola.
Questi signori troveranno comunque un'altra via per
appropriarsi della Guardia nazionale che gli fornirà
così parecchi soldati. Credo proprio al più che
probabile emergere di una vera dittatura. Devo anche
ammettere che per nostra fortuna i governanti hanno
una indiscutibile qualità: sono fottutamente inetti.
Non sono in grado di spostare un piede dopo l'altro e
qualsiasi loro nefasto complotto ha in sé i germi del
fallimento.

Karl Rove , il suo consiglire, non può metterci una
pezza?


Penso che neppure Karl Rove possa inserire un cervello
in quella cranio. Credo che gran parte della gente
abbia raggiunto questa conclusione e anche coloro che
non l'hanno raggiunta lo faranno tra breve. Andiamo
comunque incontro a una grande turbolenza.

Ho appena letto in un giornale dell'Utah che i rifugiati di New Orleans vengono chiusi in una base militare circondata da filo spinato. Sono stati
caricati sugli aerei senza venire informati della loro destinazione e senza sapere dove fossero andati a finire i loro familiari. Si tratta di incompetenza o
di un piano preciso? [
http://spazioinwind.libero.it/usacrimes/justice_dicta2.htm (Negli USA sono in costruzione campi di concentramento
in grado di accogliere decine di milioni di cittadini)
http://www.freedomdomain.com/concamp.html (sito sui campi di concentramento della FEMA)]

No, il grande piano è quello originariamente ideato da Oliver North, quel ragazzo tutto d'oro. Quando lavorava nella Casa Bianca di Reagan compilò programmi
dettagliati d'emergenza per l'eventualità di una invasione degli Stati uniti, di una rivoluzione o di qualche altro evento estremo: dimostrò un interesse
particolare per gli afro-americani da lui destinati ad essere immediatamente rinchiusi. Ho l'impressione che questi piani ancora esistano: non lo so, ma lo
sospetto.

Al di là degli afro-americani che rappresentano il 13
% della popolazione, questi uomini di governo sembrano
anche spaventati da altri settori come i poveri. E non
solo quelli neri.


Non credo. Intendo dire che i poveri costituiranno
sempre un problema e questi governanti potranno anche
pensare ad una soluzione finale per far sì che i
poveri non si vendichino o si impossessino delle
proprietà dei ricchi. Questi signori sono ben difesi
nei loro ghetti dorati, ma non prevedo che gli possa
accadere immediatamente qualcosa: devono stare in
guardia, sempre. Uno di loro era un ex segretario al
tesoro, una persona per bene nei termini relativi dei
nostri governanti di quel tempo, ed era stato anche
Senatore della repubblica. Venne a trovarmi dopo le
sue dimissioni e gli chiesi cosa della situazione
finanziaria lo preoccupasse maggiormente, ad esempio
il macroscopico debito pubblico. Mi rispose di no
perché a preoccuparlo più di ogni altra cosa era
l'enorme divario tra ricchi e poveri. Pensava da buon
aristocratico che questo divario era veramente
eccessivo per un paese come il nostro e avrebbe creato
enormi problemi. E questo da una fonte insospettabile.


In una situazione politica del genere ritiene
possibile l'emergere di un personaggio come il famoso
governatore della Louisiana Huey Long?


Quello lì venne assassinato e lo stesso accadrebbe ad
una sua eventuale reincarnazione. Vedo che comunque
qualche cosa sta cambiando, c'è rabbia vera in giro
per il paese, lo abbiamo visto con il movimento contro
la guerra, con quelle folle di cui la stampa non si
occupa. Nel febbraio 2003 quando tutti marciarono
lungo Hollywood Boulevard io parlai ad almeno 100 mila
persone e c'erano le telecamere e i fotoreporter del
Los Angeles Times: il giorno dopo riportarono che si
trattava di sparuti gruppi di persone. Così i mass
media non aiuteranno certo a diffondere la verità, a
riferire quanta è la gente arrabbiata.

Non vede la possibilità che alcuni di questi problemi
possano trovare voce nel partito democratico, oggi
all'opposizione?


Non vedo questa possibilità.

Mi spieghi allora il caso del senatore Conyers, che ha documentato e denunciato i brogli elettorali nello stato dell'Ohio in un rapporto poi pubblicato in
volume proprio con l'introduzione di un certo Gore Vidal.


A quanto mi risulta c'è stato solo lui a rischiare
l'osso del collo con questa sfida contro lorsignori, e
ha fatto un gran bel lavoro. Posso anche dirle che
quel libro non è stato recensito da nessun giornale o
rivista negli Stati uniti. Solo il settimanale The
Nation ha dedicato poche righe all'evento, punto e
basta. Il New York Times s'è guardato bene
dall'occuparsene, come se non si fosse trattato di un
tema di enorme interesse nazionale. Elezioni
presidenziali rubate, e non una riga sul New York
Times. Credo davvero che non sia mai esistito un
controllo così ferreo sull'opinione pubblica.

Davvero lei non ha mai visto prima dei mass media così
controllati?


Mai

Nell'intera storia degli Stati uniti?

Certo abbiamo avuto Lincoln, ma quelli erano tempi di
guerra civile, di una guerra civile delle più
sanguinose. Lincoln ebbe paura e naturalmente sospese
l'"habeas corpus", chiuse alcuni giornali e incarcerò
un pò di gente. Comunque non durò a lungo, mentre oggi
queste misure dureranno ancora per molti anni.

Al di là di una rivolta generalizzata della comunità
afro-americana, cos'altro può emergere che possa
salvare il paese dal disastro?


Madre natura (e ride). Madre natura ci verrà di nuovo
in aiuto con più uragani, con un'iradidio di piogge,
lampi, terremoti: sembra che tutto sia destinato a
sfasciarsi, sul nostro pianeta.

Solo così vedremo rinascere dei movimenti
progressisti?


Non vedo proprio da dove potranno saltare fuori e non
mi sembra che internet potrà servire a molto. Internet
a livello organizzativo può mettere in connessione
individui, folle e movimenti, come ad esempio ha fatto
nel febbraio 2003. Anche se molti hanno marciato, chi
non ha avuto accesso all'internet ne ha saputo poco o
niente perché i grandi mass media non ne hanno
parlato.

Ma c'è il movimento contro la guerra, e una assunzione
di coscienza che si fa sempre più strada: non servirà
a niente?

Penso che altre cose accadranno. Ci sarà un
ammutinamento della truppa, perché ai soldati non
piace di essere ammazzati e per di più in una guerra
che non ha senso alcuno. E poi vedremo il ritorno al
potere della vecchia e più tradizionale dirigenza
conservatrice. E' gente a cui non piace vedere il
paese devastato: dopotutto si tratta anche del loro
denaro. E così ordineranno la cacciata dei bushisti.
Saranno proprio loro a guidare la rivoluzione. Sembra
incredibile, rappresentano l'elite del "Raquet Club"
di New York City, è disperante pensare che siano
proprio loro a dire di no. Non so davvero se lei
rammenti come la guerra del Vietnam finì solo quando
Wall Street scese per strada. Un giorno si alzarono
dalle loro scrivanie, uscirono dai grattacieli
dell'alta finanza e delle banche per chiedere la fine
della guerra e la guerra finì. In un certo senso i
governanti di oggi sanno che c'è un altro gruppo di
governanti alle porte.

Non capisco. Dove è andata a finire negli ultimi anni
questa classe di governanti al di sopra di quella
attuale?


Ha continuato come al solito ad arraffare denaro!
Malgrado il cambiamento ai vertici amministrativi i
loro interessi sono rimasti immutati. Ora si
muoveranno per salvare lo spettacolo. Sanno fin troppo
bene che non potranno continuare a curare i propri
affari con un debito pubblico così astronomico.
Direttamente o indirettamente, sarà questo debito a
porre fine alle guerre.

http://www.ilmanifesto.it/Quotidiano-archivio/08-Settembre-2005/art11.html