Afghanistan, in fuga dalla Nato
di Enrico Piovesana - 28/10/2007
Migliaia di civili scappano dalle bombe, ma la guerra non si ferma |
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Si chiama ‘Spin Ghar’. E’ il nome in codice dell’ennesima offensiva militare della Nato contro la guerriglia talebana nel sud del paese. Teatro della nuova operazione bellica, annunciata venerdì mattina dai comandi Isaf-Nato, è la provincia di Uruzgan, già martoriata da settimane di violentissimi bombardamenti aerei.
![]() “Il problema è che la prosecuzione dei combattimenti e dei bombardamenti impedisce l’accesso alle aree colpite e quindi il soccorso agli sfollati”, ha dichiarato Aleem Siddique, un portavoce delle Nazioni Unite a Kabul. “Chiediamo la garanzia di un corridoio umanitario e il rispetto della protezione dei civili da parte di tutte le parti belligeranti”.
“Questa gente ha urgente bisogno di tende, coperte, cibo e acqua”, ha detto Haji Mohammad Amin, responsabile della Mezza Luna Rossa in Uruzgan. “Se gli aiuti non giungeranno prima che inizi l’inverno, in Uruzgan si rischia una gravissima crisi umanitaria”.
![]() Ma i comandi militari alleati, lungi dall’accettare inviti alla moderazione, puntano invece su un’escalation delle operazioni anti-insurrezionali e, a questo scopo, stanno esercitando fortissime pressioni diplomatiche sui quei paesi Nato – Italia, Germania, Spagna e Francia – che ancora non hanno dato il loro contributo alla guerra. Una guerra che solo quest’anno ha causato quasi seimila morti. |