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Per Natale, violiamo l'embargo su Gaza

di Miguel Martinez - 15/12/2007

 

Riprendo dal sito della campagna Gaza Vivrà http://www.gazavive.com/.

Versione in lingua inglese.

«Beati voi poveri,
perché vostro è il regno di Dio.

Beati voi che ora avete fame,
perché sarete saziati.

Beati voi che ora piangete,
perché riderete».

[dal Vangelo secondo Luca]


1974 anni fa Gesù di Nazareth veniva crocefisso per aver promesso agli oppressi la speranza nella salvezza e nella giustizia.

1974 anni dopo, negli stessi luoghi, un altro martirio è in corso, a subirlo è stavolta l’intero popolo palestinese.

La Striscia di Gaza è il simbolo di questa tragedia.

Da circa un anno, a causa dell’embargo decretato dalle autorità israeliane, Gaza è diventata un lager: un milione e mezzo di persone sopravvivono tra gli stenti. Non ci sono altre parole: siamo di fronte ad una catastrofe umanitaria.

Forte dello sfrontato appoggio degli Stati Uniti e dell’Unione Europea, il regime israeliano ha sperato che prendendo Gaza per fame, questa avrebbe capitolato accettando, oltre alla truffa storica chiamata “Road Map”, di riconsegnare il potere a colui che l’aveva perduto con regolari elezioni: Abu Mazen.

Tuttavia Gaza non ha ceduto. Gaza vive e resiste.

Occorreva allora rendere questa punizione collettiva ancora più crudele.

Beni, cose e corpi non possono varcare i confini, carri armati, aerei da guerra e bombe si.

Da gennaio ad oggi, contestualmente all’inizio dell’embargo, l’esercito israeliano, col pretesto di rispondere al lancio di missili rudimentali, ha compiuto contro Gaza innumerevoli e devastanti incursioni, che non hanno risparmiato la stessa Cisgiordania.

Da gennaio, secondo le stesse fonti israeliane, l’esercito ha ucciso 457 palestinesi. Tra questi quasi un centinaio bambini. La grande maggioranza civili innocenti.

Negli ultimi giorni l’assedio di Gaza si sta facendo ancor più duro: gli assalti si susseguono, i palestinesi uccisi aumentano.

E’ in questa drammatica situazione, proprio in occasione del Natale, che il popolo palestinese non poteva essere lasciato da solo.

Una delegazione si recherà infatti a Gaza per portare ai suoi abitanti la solidarietà non solo di quanti hanno firmato l’Appello «Gaza Vivrà», ma di quella consistente parte del popolo italiano il cui cuore batte con quello palestinese e che chiede di porre fine all’embargo e all’assedio israeliani, come pure alla complicità della Comunità Internazionale, governo italiano incluso.

La delegazione ha un carattere umanitario, volendo verificare la situazione ed i mezzi concreti per aiutare la popolazione di Gaza a RESISTERE.

Vogliamo violare un embargo che è esteso addirittura alle persone, nella consapevolezza dell’importanza simbolica di questo atto per l’intero popolo palestinese.

E’ con questi obiettivi che ci incontreremo con le organizzazioni umanitarie e della società civile oltre che con le legittime autorità di Gaza.

 Della delegazione faranno parte:

Fernando Rossi – Senatore;

Giovanni Franzoni – Comunità Cristiane di Base;

Lucio Manisco – Giornalista ed ex parlamentare;

Maria Grazia Ardizzone – Campo Antimperialista;

Elvio Arancio – Centro studi cultura islamica di Torino;

Davide Casali – Fotoreporter;

Vainer Burani – Avvocato, membro Giuristi Democratici;

Maria Grazia Da Costa – Operatrice sanitaria;

Ugo Giannangeli – Avvocato, socio onlus “Per Gazzella”;

Margarita Langthaler – Coordinamento antimperialista Vienna;

Zeno Leoni – Giornalista;

Leonardo Mazzei – Comitato “Gaza Vivrà”;

Erika Miozzi – Associazione umanitaria di volontariato “Sumud”;

Giuseppe Pelazza – Avvocato;

Anika Persiani – Associazione umanitaria di volontariato “Sumud”;

Carmela Vaccaro – Docente universitaria, esperta di acqua.