Gli Usa dettano alla Slovenia. Un documento riservato rivela le pressioni USA per il Kosovo
di Franco Juri - 01/02/2008
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In Slovenia trapela sulla stampa il contenuto di un verbale sloveno-americano col quale si dimostrerebbe un coordinamento diretto tra Washington e Lubiana sul futuro immediato del Kosovo. La cronaca del nostro corrispondente. E scoppia a Lubiana un incredibile caso di vassallaggio europeo nei confronti di Washington.
![]() A impartire le istruzioni sul Kosovo ad un alto diplomatico sloveno, Mitja Drobnič, accompagnato dall’ambasciatore Samuel Žbogar, ricevuto al Dipartimento di Stato Usa il 24 dicembre scorso, è stato Daniel Fried, aiutante di Condoleeza Rice. Istruzioni dettagliate: i come, dove e quando dell’indipendenza del Kosovo, del suo riconoscimento e dell’arrivo della missione internazionale civile (Ico) “invitata” dal parlamento kosovaro subito dopo la dichiarazione di indipendenza, secondo un timing prestabilito e concordato con Washington. La vice di Fried, Rosemary Di Carlo, arriva persino a rivelare che al parlamento kosovaro hanno consigliato di dichiarare l’indipendenza di domenica, in modo che la Russia non abbia il tempo di convocare il Consiglio di Sicurezza. Il verbale è una bomba; la prova inconfutabile di una preparazione meticolosa pianificata a tavolino dagli Usa e delegata alla Slovenia e ai paesi europei pronti ad un rapido riconoscimento di Priština già alla fine dello scorso anno. Ci sono alcuni paesi Ue (forse 6) che non sono disposti a riconoscere subito un Kosovo indipendente. Per Washington non è un problema; ne bastano quindici dei ventisette e andrà benissimo. Fried consiglia all’ospite di Lubiana che la Slovenia sia – in qualità di presidente di turno dell’Ue - il primo paese europeo a riconoscere Priština. Anche gli Usa saranno naturalmente tra i primi. ![]() E i desideri americani non finiscono con il Kosovo. C’è, nelle istruzioni per l’uso dell’Ue, anche la data del vertice Ue-Usa, da fare in giugno. Niente di tanto strano, consultazioni regolari, si potrebbe dire. Se non fosse per il resto delle richieste che l’amministrazione Bush si aspetta siano esaudite durante la presidenza “amica” di Lubiana. E salta fuori anche una lista di “paesi canaglia” che l’Ue dovrebbe condannare decisamente in occasione del vertice: l’Iran, la Siria, le Filippine e persino Cuba e il Venezuela. Nella dichiarazione “suggerita” all’Ue dagli americani, ci dovrebbe essere inoltre un’esplicita presa di posizione a loro favore in Iraq e nella guerra al terrorismo. |