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Le navi inquinano più degli aerei e nessuno lo sapeva

di federico bertazzo - 18/02/2008

     
Le rotte del commercio della marina mercantile sono da sempre molto utili per disegnare il tragitto della globalizzazione. Ma ora ci spiegano anche la strada dell'inquinamento.

container_ship_2.jpg Una studio dell'Onu rivela come le navi incidano sui livelli di inquinamento almeno tre volte più di quanto si era sempre pensato fin'ora. Il concetto di food mile e la preoccupazione abbastanza recente sulle emissioni di gas serra si è sempre concentrata sull'impatto provocato dagli aeroplani. Il tema è talmente diffuso in Gran Bretagna da coinvolgere il settore del biologico.

Ma lo studio dell'Onu, che non è ancora stato ufficialmente presentato, calcola che le emissioni di Co2 prodotte annualmente dalla navi mercantili raggiungono 1.12 miliardi di tonellate, cioè circa il 4.5% delle emissioni globali di gas serra; mentre gli aerei ne producono la metà, ovvero circa 650 milioni di tonnellate.

Questo dimostra come la marina mercantile sia uno dei principali fattori collegati all'attività umana, responsabili della produzione di Co2, subito dopo le automobili, le abitazioni, l'agricoltura e l'industria.

I dati raccolti, inoltre, evidenziano come la quantità di agenti inquinanti, collegati all'attività del settore navale, aumentino con una velocità superiore al Co2. Emissioni solforose o di combustione sono responsabili dell'insorgenza di cancro ai polmoni. Nei prossimi 12 anni, a causa delle piogge acide, si prevede che i problemi respiratori aumenteranno del 30% e le zone a maggior rischio inevitabilmente coincidono con le rotte navali.

"Questa è una chiara sconfitta del sistema," ha dichiarato Rajendra Pachauri, responsabile IPCC, contattato dal quotidiano inglese Guardian. " L'industria navale  è sempre riuscita ad evitare la pubblicità rimandendo fuori dal dibattito sui temi ambientali. Mi auguro che questo tema venga preso in considerazione nel prossimo accordo dell'Onu".

Ma oltre alla preoccupazione per questa clamorosa scoperta, bisogna capire come mai l'attenzione anche della Ue non ha mai preso in considerazione questo ambito.

Il mese scorso, per esempio, stabilendo i settori inclusi nel piano delle quote di emissioni di gas serra, la Ue non ha incluso la marina mercantile navale - responsabile di un "risibile" 2%, era la posizione Ue - a differenza di quanto ha fatto con l'aviazione.

Di sicuro la notizia avrà delle gravi ripercussioni perché sottolineando l'eventuale collusione tra gli interessi della categoria e la Commissione Europea si rischia di rimettere in discussione ( ed è l'interesse di molti) la decisa presa di posizione sui temi ambientali che la Ue ha sempre avuto. Con il vantaggio di chi, questo è evidente, non ha certo l'interesse di difendere il pianeta.  Non poteva esserci modo migliore per festeggiare l'anniversario del Protocollo di Kyoto...