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Marcos attacca: "siete un partito di ladri e assassini"

di Cristiano Tinazzi - 19/01/2006

Fonte: rinascita.info




Il partito della rivoluzione democratica è un partito “di ladri e assassini”. Il subcomandante Marcos prosegue il suo attacco alle istituzioni nel tour pre-elettorale che sta compiendo nel Paese. Il leader zapatista ha ora lasciato il Chiapas e ieri era a Playa del Carmen, nello Stato di Quintana Roo. Qui ha sottolineato la distanza abissale dal partito di sinistra del Prd, che ha “mentito”. “Gli imprenditori stanno distruggendo il Paese - ha dichiarato il subcomandante - e i politici sono loro complici, stanno mentendo, come ha mentito il Prd quando ha detto che noi lo appoggiamo. Noi non appoggiamo questo partito di ladri e assassini, gli stessi che hanno attaccato il Chiapas”. A una comunità maya che ha incontrato nella zona, Marcos ha comunque detto di non appoggiare “chi uccide e spara sugli indigeni, come è successo in Chiapas, perché questo é quello che ha fatto il Prd in Chiapas”. Alcuni abitanti del villaggio maya hanno organizzato per Marcos una cerimonia in ricordo della comandante Ramona, una delle fondatrici dell’esercito zapatista di liberazione nazionale, morta pochi giorni fa. “Vogliamo dirvi di non lasciarvi ingannare - ha concluso Marcos - da questi partiti politici, che perseguono solo i loro interessi, perché gli imprenditori e gente legata al narcotraffico quando arrivano al governo si dimenticano, come già si sono dimenticati di noi”. Il candidato del partito della rivoluzione democratica è Andres Manuel Lopez Obrador, detto Amlo, ex sindaco di Città del Messico, figura di spicco della sinistra messicana e in testa a tutti i sondaggi in vista delle elezioni di luglio.
Nel sedicesimo giorno de l’‘altra campagna’ zapatista, il subcomandante Marcos si è incontrato anche con gruppi di simpatizzanti e associazioni di ambientalisti. Da questi ultimi, Marcos ha ascoltato le numerose lamentele contro il governo, accusato di aver causato numerosi danni all’ambiente a causa dei numerosi atti di corruzione perpetrati dall’autorità centrale nella zona.
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