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Iraq, Amara aspetta l’Ora X

di O.S. - 17/06/2008



Sembra ormai imminente la nuova offensiva contro Amara, capitale della provincia di Maysan, dove soldati dell’esercito iracheno, armati di tutto punto, hanno preso posizione in città e nei dintorni per una operazione che, a detta della polizia locale, prenderà di mira i “fuorilegge”.

Il Primo Ministro Nuri al Maliki ieri ha fatto un annuncio, nella sua veste di comandante supremo delle forze armate, dichiarando Maysan "provincia disarmata", e dando quattro giorni di tempo - fino al 18 giugno - a chi sia in possesso di armi per consegnarle - in cambio di denaro.

Dopo il 19 giugno, dice l'annuncio, inizieranno le operazioni.

“Molti soldati iracheni e americani sono dappertutto – dentro e fuori Amara, in attesa dell’inizio dell’operazione di sicurezza”, ha riferito un funzionario della polizia locale alla Agence France Presse (AFP). Consistenti movimenti di truppe in città sono stati confermati anche da un giornalista dell’agenzia di stampa francese.

I militari hanno messo su checkpoint, mentre elicotteri lanciano volantini in cui si esorta la gente a restare in casa e a mantenere la calma.

“Restate a casa per la vostra sicurezza e non partecipate [ai combattimenti]”, diceva uno dei volantini.

Nel centro della città, c’è la corsa ai mercati per fare provvista di cibo e di acqua. Gli ospedali sono in stato di allerta – riferisce la AFP.

“Tutti sono preoccupati”, dice Amal Salman, 48 anni, madre di cinque figli. “Se questa operazione dovesse durare a lungo, potrebbe provocare molte vittime”. “Io ho comprato cibo e acqua nel caso in cui dovesse esserci un coprifuoco o dei combattimenti”, aggiunge.

Mohammed Karim, un altro abitante di Amara, esprime la speranza che l’operazione “non provochi vittime civili”.

A Baghdad gli americani non vogliono fornire particolari. Un portavoce militare, il sergente Brooke Murphy, si è limitato a dire che a guidare l’operazione sono le forze irachene.

Anche il portavoce delle forze britanniche a Bassora – maggiore Tom Holloway – dice solo che “le forze di sicurezza irachene continuano a condurre operazioni in tutta la zona di operazioni britannica”.

Il quotidiano arabo al Hayat riferisce che in appoggio alle forze irachene ci sono anche truppe statunitensi.

Secondo l'agenzia di stampa irachena indipendente Aswat al Iraq, che cita fonti della sicurezza locale che hanno voluto rimanere anonime, "forze congiunte" - vale a dire irachene e statunitensi - sarebbero state schierate non solo ad Amara, ma anche nella zona di al-Batira (10 km a nord ovest della città), all'entrata nord della provincia (5 km a est), e nella zona di confine di al-Tayyeb.

La provincia di Maysan, di cui Amara è capitale, confina con l’Iran. Compresa nell’area di responsabilità affidata alle forze britanniche dopo l’invasione guidata dagli Usa del marzo 2003, è stata riconsegnata al controllo degli iracheni nell’aprile 2007.

Provincia a maggioranza sciita, da sempre ribelle all'autorità centrale, Maysan è una roccaforte del movimento di Muqtada al Sadr – per la precisione, l’unica amministrata dai ‘sadristi’, che hanno vinto le elezioni provinciali tenutesi nel gennaio 2005.

Secondo alcune informazioni, vi si sarebbero rifugiati numerosi miliziani sciiti fuggiti da Bassora in seguito all’operazione “Carica dei cavalieri” lanciata dal premier Nuri al Maliki a fine marzo.

L’Esercito del Mahdi - la milizia fedele a Muqtada al Sadr - ha detto di avere offerto il suo sostegno alle forze irachene ad Amara, nel tentativo di evitare una escalation della violenza.

“Abbiamo spiegato alla commissione della coalizione sciita con la quale lavoriamo che siamo in grado di cooperare con loro per far riuscire l’operazione”, ha detto alla AFP Salah al-Obeidi, il portavoce di Sadr.

La Reuters riferisce che lo stesso Sadr avrebbe ordinato a una delegazione di esponenti religiosi di recarsi ad Amara per colloqui con i funzionari locali su come condurre l’operazione.

Secondo Sayyid Karim al-Battat, uno dei membri della delegazione, il governatore della provincia avrebbe promesso che le forze di sicurezza rispetteranno i diritti umani, e che la supervisione dell’operazione sarà affidata a un comitato di leader tribali.

Per le strade principali di Amara si vedono carri armati iracheni, mentre i militari e le forze di polizia inviati dal governo di Baghdad avrebbero stabilito il loro quartier generale all'aeroporto di al Batira (10 km a nord ovest della città) e nello stadio cittadino. 

Secondo quanto riferito all'agenzia di stampa irachena indipendente Aswat al Iraq da parte di una fonte della sicurezza locale, si tratterà di una operazione militare su vasta scala - sul tipo di quelle condotte a Bassora, Mosul, e Sadr City. Non sono stati forniti altri particolari per ragioni di sicurezza.


Si parla di mandati di arresto e di disarmo di miliziani, ma il capo del comitato politico del movimento di Sadr, Liwaa Smaisim, si è detto convinto che l’operazione andrà oltre, e ha accusato il governo di volerne fare un uso politico – per indebolire i ‘sadristi’ prima delle elezioni provinciali che dovrebbero tenersi il 1 ottobre.

“Sfortunatamente, il sistema esecutivo viene utilizzato dai partiti politici per colpire il movimento di Sadr”, ha dichiarato Smaisim al New York Times.





Fonti: Agence France Presse, Reuters, Aswat al Iraq, al Hayat, New York Times