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Mutui subprime: adesso scattano le manette

di Manuel Zanarini - 20/06/2008

 

 

 

Ieri, la FBI ha effettuato una retata che ha portato all’arresto di 60 persone, tra le quali due ex manager della Bear Stearns, la banca d’affari prima sull’orlo del fallimento e poi salvata dalla FED ed infine rilevata per due soldi dalla JP Morgan, con l’accusa di frode, complotto ed insider trading.

Si tratta di Ralph Cioffi, 52 anni, arrestato nel New Jersey, e di Matthew Tannin 46 anni, prelevato dal suo appartamento di Manhattan. I due, avendo gestito alcuni hedge founds per le Bear Stearns, dovranno rispondere del fallimento dei fondi speculativi della banca, vicenda dalla quale si è innescata la crisi mondiale dei mutui subprime.

 

Secondo gli inquirenti, gli arrestati avrebbero ingannato gli investitori; infatti pur essendo a conoscenza della situazione dei fondi, spacciavano gli investimenti come garantiti. Secondo il Washington Post, infatti, ad inizio Aprile 2007, Cioffi e Tannin si scambivano e-mail, poi scoperte dalla FBI, in cui affermavano di essere consapevoli della gravità della situazione, ma pochi giorni dopo, il 25 Aprile, durante una conference call, Cioffi dichiarava apertamente che, nonostante i risultati in calo dei fondi speculativi, non c’erano problemi di liquidità e che il portafoglio titoli era solido. In realtà, a fine Giugno, Bear Stearns annunciava che quei fondi erano praticamente falliti, costringendo il gruppo ad aumento di capitale di 3,2 miliardi di euro. A fine luglio i fondi sono falliti definitivamente con una perdita per gli investitori di circa 1,6 miliardi di euro.  Il fallimento dei fondi è costato agli investitori 1,6 miliardi di dollari. I risultati della crisi sono ormai tristemente noti a tutti!

 

Questi due sono solo gli ultimi, almeno finora, arresti di un’operazione più a largo raggio, denominata “Operation Malicious Morgages” (Operazione Mutui Maligni), iniziata il 1 Marzo 2008 e che ha visto incriminare finora 406 persone, 300 delle quali arrestate e 173 già condannate. La FBI ha comunicato i dati dell’operazione, solo ieri, dopo la retata,probabilmente per evitare che Cioffi e Tannin potessero fuggire. Tra i coinvolti dall’indagine vi sono operatori del mercato finanziario, agenti immobiliari, avvocati e anche persone che hanno ottenuto prestiti senza averne le credenziali. Impressionanti i dati forniti dalla FBI: i reati si sarebbero tradotti in più di un miliardo di dollari di perdite per i cittadini americani, sia proprietari di case che clienti di società finanziarie; le banche avrebbero riportato 53.000 casi di sospette frodi su mutui l'anno scorso, con un rialzo di 37.000 unità rispetto ad un anno prima e circa 10 volte il livello di quanto riportato nel 2001 e nel 2002, secondo dati forniti dal dipartimento del Tesoro; i tipi di frode più diffusi sono stati quelli relativi a  dichiarazioni di redditi o di asset posseduti, corredati da documenti falsificati.

Negli ultimi mesi la FBI ha indagato su circa 1300 casi di frode sui mutui.

 

Il Viceprocuratore Federale Mark Filip, durante una conferenza stampa tenutasi a Washinton, ha dichiarato che “il Dipartimento di Giustizia è determinato a portare alla luce e punire le frodi sui mutui, per contribuire a riportare la stabilità e la fiducia nel nostro mercato immobiliare e in quello del credito”. Ha inoltre aggiunto che “le frodi sui mutui e le relative frodi sui titoli obbligazionari sono una minaccia reale per la nostra economia per la stabilità del mercato immobiliare del nostro paese e per la tranquillità di milioni di americani".

 

E’ mortificante paragonare l’efficienza e l’efficacia statunitense con quella italiana. Mentre centinaia di persone vengono arrestate dalla FBI e condannate dai tribunali americani, i vari Cragnotti e Tanzi, se ne stanno beati nelle loro ville miliardarie avendo scontato qualche settimana di carcere. Per non parlare del caso Bipop Carire, dove al momento nessuno ha ancora pagato. Ma d’altronde da noi non si riesce nemmeno a far passare la class action!!!

 

Manuel Zanarini