Newsletter, Omaggi, Area acquisti e molto altro. Scopri la tua area riservata: Registrati Entra Scopri l'Area Riservata: Registrati Entra
Home / Articoli / Guerra senza confini a cavallo tra Afghanistan e Pakistan?

Guerra senza confini a cavallo tra Afghanistan e Pakistan?

di Syed Saleem Shahzad - 23/07/2008

 



Il rischio di un’estensione della guerra afghana al di là del confine pakistano si fa sempre più concreto. Se da un lato l’esercito americano ha annunciato un’offensiva con possibili sconfinamenti, dall’altro i Talebani ormai controllano, non soltanto ampie porzioni dell’Afghanistan, perfino a ridosso di Kabul, ma anche numerose zone della provincia della Frontiera del Nord-Overst, in territorio pakistano

Dalle insinuazioni sottilmente dissimulate all’indirizzo del Pakistan dopo l’attacco suicida contro l’ambasciata indiana a Kabul (a seguito del quale molti ambienti politici indiani hanno puntato il dito contro l’esercito pakistano, accusandolo di sostenere i Talebani (N.d.T.) ), agli aperti attacchi rivolti contro Islamabad dal governo afghano per l’accanita e incessante ribellione guidata dai Talebani, il gioco delle accuse è entrato in una fase pericolosa: una battaglia regionale di grandi dimensioni potrebbe scoppiare da un giorno all’altro.

La scorsa settimana l’ammiraglio Mike Mullen, capo dello stato maggiore congiunto americano, ha compiuto una visita improvvisa in Pakistan nel corso della quale ha rivelato ai leader politici pakistani e ad alcuni ufficiali dell’esercito la possibilità di attacchi 'chirurgici’ contro le reti dei Talebani e di al-Qaeda che operano nelle regioni di confine. Egli ha affermato che le forze della coalizione in Afghanistan non avrebbero esitato a condurre raid di inseguimento in territorio pakistano.

Mullen ha invitato i leader pakistani a fare la loro parte. Egli ha indicato le aree tribali del Waziristan settentrionale e meridionale come punto focale, insieme ad altre regioni lungo il confine con l’Afghanistan. Al di là della frontiera, la provincia di Khost è considerata un possibile obiettivo di bombardamenti a tappeto e di un’offensiva da parte dell’esercito afghano.

Il comandante dell’esercito pakistano, generale Ashfaq Pervez Kiani, è stato pronto nel coinvolgere importanti analisti strategici, i quali hanno affermato che i militari avrebbero soltanto seguito le direttive del governo civile. Tuttavia, appena pochi giorni prima, il primo ministro Syed Yousuf Raza Gillani aveva annunciato che tutte le decisioni riguardanti le operazioni militari sarebbero state prese dal comandante dell’esercito. Ciò non depone a favore di una sincera collaborazione da parte del Pakistan.

Ma a prescindere dalla reale sincerità, da parte dell’esercito pakistano, nel combattere i Talebani, (a proposito dell’ambiguità del Pakistan nei confronti dei Talebani si può consultare l’articolo "La strana danza del Pakistan con i Talebani" (N.d.T.) ), il fatto è che questi ultimi hanno già messo in atto un golpe virtuale nella provincia della Frontiera del Nord-Ovest, che confina con l’Afghanistan.

Essi hanno instaurato un regno del terrore contro il quale lo stato è impotente. In tutti i distretti, i Talebani hanno preso in ostaggio gli ufficiali della sicurezza per far accogliere le loro richieste affinché venisse adottato un rigido codice islamico. Molti ufficiali sono stati uccisi quando i desideri dei Talebani non sono stati esauditi.

Come risultato, i membri di medio e basso livello delle forze di sicurezza sono di fatto non operativi, e rispondono alle esortazioni dei Talebani in tutta la provincia.

Ciò ha lasciato il governo laico e relativamente liberale della provincia, guidato dal Partito Nazionale Awami (che aveva sorprendentemente vinto le ultime elezioni sbaragliando l’alleanza religiosa del Muttahida Majlis-e-Amal (MMA); si veda l’articolo "Elezioni pakistane – un verdetto chiaro" (N.d.T.) ), di fronte all’unica scelta praticabile, quella di costituire 'comitati di difesa’ a livello distrettuale per organizzare i civili contro l’eventualità che i Talebani abbiano il sopravvento completo.

Al di là del confine, una situazione simile esiste nella provincia di Ghazni, vicino alla capitale Kabul dove, a parte la sede provinciale, i Talebani la fanno da padroni in tutti i distretti non appena scende l’oscurità – le amministrazioni dei distretti e la polizia semplicemente cedono il controllo, lasciando ai Talebani libertà di movimento.

Nelle province di Kunar e del Nuristan, i Talebani stanno combattendo per un analogo dominio. Quasi tutti i posti di blocco delle forze di sicurezza sono già stati abbandonati per paura dei Talebani.

Lunedì scorso, un consiglio di alto livello di esponenti di al-Qaeda si è concluso a Miramshah, nel Waziristan settentrionale, impartendo istruzioni a tutti i membri con famiglie di ritirarsi in località sicure in previsione di un’estensione della guerra afghana nelle aree tribali del Pakistan.

Non che questo spaventi al-Qaeda e i Talebani pakistani. Essi ritengono che nel caso in cui le forze della coalizione dovessero entrare seriamente in Pakistan (in passato esse hanno soltanto inviato aerei senza pilota 'Predator’ a compiere raid al di là del confine), la reazione nel paese, perfino fra i liberali, sarebbe così furiosa che l’esercito pakistano non oserebbe compiere una propria azione supplementare. Ciò lascerebbe mano libera ai militanti talebani per lanciare azioni all’interno dell’Afghanistan.

Il consiglio ha anche osservato che i ranghi dei miliziani nella regione hanno registrato il loro maggior incremento dai tempi dell’invasione americana dell’Iraq nel 2003, grazie anche a uomini provenienti da un numero crescente di paesi musulmani.

Syed Saleem Shahzad è direttore della sezione pachistana del quotidiano "Asia Times"

Titolo originale:

Militants ready for a war without borders


:: Article nr. s8215 sent on 23-jul-2008 06:17 ECT

www.uruknet.info?p=s8215

Link: www.arabnews.it/?p=8608