Thailandia e Cambogia si combattono al confine per la proprietà di un tempio
di Fabio Radivo - Beniamino Capro - 15/10/2008
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![]() La notizia è stata data da un fotografo della Reuters, e poi confermata da un generale cambogiano, il quale ha anche detto che Bangkok sta ammassando centinaia di soldati alla frontiera.
Secondo le autorità locali cambogiane, sono stati i soldati tailandesi a dare il via alle ostilità.
![]() Assegnato alla Cambogia dalla Corte internazionale di giustizia nel 1962, il tempio di Preah Vihear è ritornato oggetto del contendere lo scorso luglio, quando l'Unesco lo ha inserito nella lista del Patrimonio dell'umanità. E' stato come riaprire una vecchia ferita: le aspirazioni thailandesi sul tempio sono così ritornate attuali. I nazionalisti, parte del movimento di opposizione che da settimane assedia la sede del governo a Bangkok, hanno accusato l'allora premier Samak Sandaravej di avere una posizione troppo morbida sulla questione. Tra le accuse reciproche, Bangkok e Phnom Penh hanno inviato in totale circa 1.400 militari nella zona. Dopo sei settimane di minacce, alla fine quasi tutti i soldati sono rientrati. Ma la scorsa settimana uno scambio di colpi ha ferito due soldati thailandesi e uno cambogiano. Altri due militari di Bangkok sono rimasti gravemente feriti saltando su una mina.
![]() I caccia thailandesi sorvolano il confine da settimane. A O'Tateak, a circa dieci chilometri dalla frontiera, la popolazione cambogiana, pur abituata al ringhiare degli eserciti, questa volta è più preoccupata. "Ci sono state parecchie scaramucce tra le guardie di confine cambogiane e thailandesi", racconta a PeaceReporter Mauro Cipolat, che a Battambang è logista per Emergency, mentre è di ritorno proprio dalle zone di confine dove Emergency ha dei posti di pronto soccorso. "Proprio poco fa abbiamo incrociato dei carri armati cambogiani che stavano andando verso la frontiera, e gli abitanti della zona ci confermano che la tensione è davvero più alta del solito, questa volta. Sebbene alcuni non credano che nemmeno questa volta possa cominciare un conflitto armato, i più sostengono che appena le piogge cesseranno, la guerra con la Thailandia comincerà". Mauro interrompe la chiacchierata, si sporge dal finestrino del fuoristrada su cui sta viaggiando. "Pioverà ancora per qualche giorno. E nonostante oggi in tutto il Paese si festeggi la fine della stagione delle piogge, ci sono ancora tante nuvole. Ma al massimo tra due tre settimane comincerà la stagione secca. E allora per i militari non ci saranno ostacoli alle manovre".
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