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Raid Usa in Siria. Lo strano tempismo di un attacco senza precedenti

di Carlo M. Miele - 28/10/2008





Una vera e propria “aggressione”, un “crimine di guerra” che non potrà non avere “ripercussioni”.

È durissima la reazione del governo siriano all’indomani dell’attacco aereo statunitense avvenuto al confine con l’Iraq, in cui sono morte otto persone, probabilmente tutti civili.

Stando alla ricostruzione dell’agenzia di stampa ufficiale siriana Sana, attorno alle 16 e 45 del pomeriggio (ora locale) di ieri quattro elicotteri statunitensi hanno violato lo spazio aereo siriano e hanno attaccato una fattoria nei pressi di Abu Kamal, a meno di dieci chilometri dal confine con l’Iraq.

Altre fonti parlano di due elicotteri, che sarebbero atterrati in territorio siriano, sbarcando diversi uomini delle truppe d’assalto. Un edificio in costruzione sarebbe stato colpito. Tra i morti ci sarebbero anche quattro bambini.

"Uno degli elicotteri è atterrato in un terreno agricolo e sono scesi otto uomini – ha riferito uno dei feriti alla televisione siriana -  Lo scontro a fuoco è durato circa 15 minuti e quando ho provato a lasciare la zona con la mia moto, sono stato colpito da un proiettile al braccio destro"

Nelle
immagini televisive si vede anche un camion crivellato di proiettili e un pavimento sporco di sangue.

Un attacco senza precedenti

Dopo l’invasione dell’Iraq del marzo 2003, gli Sati Uniti sono stati accusati più volte di violazione dello spazio aereo e terrestre siriano, ma - se confermato - quello avvenuto ieri pomeriggio sarebbe il primo vero e proprio attacco Usa in territorio siriano. 

Oggi Damasco ha protestato duramente con gli Stati Uniti e con l’Iraq e ha chiesto un’indagine immediata. "La Siria – si legge in un comunicato ufficiale - condanna questa aggressione e ritiene le forze americane responsabili per tutte le sue ripercussioni".

Il governo di Baghdad ha fatto sapere che quella interessata è un’area in cui operano da miliziani per lanciare attacchi in territorio iracheno. Il portavoce del governo di Nuri al Maliki, Ali al-Dabbagh, ha detto che l’Iraq si tiene "in contatto con la parte americana per quanto riguarda le notizie riguardanti l’attacco lungo la frontiera con la Siria ".

Nessuna conferma o smentita è arrivata invece da Washington, che tuttavia in passato ha più volte accusato la Siria per le infiltrazioni di combattenti stranieri in Iraq e che pochi giorni fa aveva annunciato l’intenzione di intensificare gli sforzi per mettere sotto controllo il confine.

Tuttavia, un ufficiale delle forze Usa, che è rimasto anonimo, ha dichiarato alla agenzia di stampa Associated Press che le forze speciali hanno condotto un attacco oltre-confine per colpire dei miliziani legati ad al-Qaeda.

La stessa fonte ha spiegato che le forze di occupazione Usa hanno avuto un discreto successo nel fermare l’ingresso di miliziani stranieri in Iraq, ma che "il solo pezzo mancante del puzzle è legato alla Siria."

Altre reazioni sono arrivate dall’addetto stampa siriano a Londra, Jihad Makdissi, che ha dichiarato alla Bbc che l’episodio rappresenta "crimine oltraggioso e un atto di aggressione ".

"Se gli Stati Uniti hanno qualunque prova di qualunque attività illegale, invece di applicare la legge della giungla e entrare, senza essere provocati, in uno stato sovrano, dovrebbero prima venire da noi siriani e condividere queste informazioni”, ha detto Makdissi, aggiungendo che il governo di Washington ha "dato prova di essere irrazionale e di non avere rispetto per i diritti umani".

Nella sua edizione odierna, il quotidiano governativo Tishrin ha invece parlato apertamente di un “crimine di guerra ".

Questione di tempismo

L’attacco di domenica minaccia di riaccendere i sentimenti anti-occidentali in Siria e nel resto della regione, proprio mentre il presidente siriano Bashar al-Assad si stava impegnando per instaurare nuove relazioni con l’Europa e – in vista del cambio della guardia alla Casa Bianca – con gli stessi Stati Uniti.

Oggi i corrispondenti della Bbc sottolineano che questo attacco senza precedenti arriva esattamente al termine del mandato presidenziale di George W. Bush, e mentre molti degli alleati europei di Washington (come la Gran Bretagna e la Francia) stanno tentando di rilanciare le loro relazioni con Damasco.

Commentando l’attacco, l’analista di al-Jazeera Thabet Salem ha dichiarato che, apparentemente, le truppe Usa hanno confuso dei lavoratori edili con dei miliziani, ma ha anche sottolineato che questo incidente "solleverà dubbi sul perché ciò stia avvenendo al termine dell’attuale amministrazione Usa”.

Le immagini della tv siriana dal sito della Bbc