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Nato in Europa: nuove adesioni imposte dagli Usa

di Andrea Perrone - 29/10/2008

 

 
Nato in Europa: nuove adesioni imposte dagli Usa



Accordi industriali e commerciali con l’Albania, con il vincolo della sudditanza atlantica. Ecco ciò che è emerso ieri dalla visita a Tirana del responsabile della Farnesina, Franco Frattini. “L’Italia sosterrà la vocazione europea e atlantica dell’Albania”, ha dichiarato il ministro degli Esteri italiano. Al termine di un colloquio con l’omologo albanese, Lulzim Basha, ha riferito che c’é un “reciproco interesse” in questo percorso, ricordando che l’entrata in vigore del Trattato di Lisbona è la condizione per le nuove adesioni: “il nostro obiettivo è che entri in vigore entro il 2009”, ma nell’attesa occorre fare comunque dei passi avanti per e con l’Albania. “Fino ad oggi - ha sottolineato Frattini - l’Albania è stata una consumatrice di sicurezza. Ora deve diventare un produttore di sicurezza”. Il titolare della Farnesina ha sottolineato che l’Alleanza atlantica chiederà a Tirana di “operare per la stabilità della regione”, producendo sicurezza “nell’area compresa tra il Mar Nero e l’Adriatico”. Una “sicurezza” che mette a rischio la stabilità dell’Europa, visto il sostegno euro-atlantico alle strategie albanesi di secessione del Kosovo dalla Serbia. Frattini ha poi ricordato “l’importante contributo albanese alla forza Isaf in Afghanistan” cme una dimostrazione del cambiamento che ha investito il Paese negli ultimi dieci anni. A Tirana il titolare della Farnesina ha firmato quattro iniziative a sostegno dello sviluppo dell’Albania. Una cooperazione economica sempre più stretta che va dall’energia all’industria e alle infrastrutture, ovvero un contratto per la ristrutturazione della sottostazione elettrica di Tirana 2, il via al parco industriale-commerciale di Koplik, un accordo per il riconoscimento delle patenti di guida tra i due Paesi e infine una dichiarazione di intenti per la realizzazione del polo energetico di Lezha da parte del gruppo Marseglia.
Dopo il colloquio con Basha, Frattini è stato ricevuto dal primo ministro albanese, Sali Berisha, dal presidente della Repubblica di Albania, Bamir Topi, e dal presidente del parlamento, Jozefina Topalli.
Il ministro ha partecipato inoltre all’apertura della Conferenza annuale degli ambasciatori albanesi, durante la quale ha effettuato un intervento sul tema “l’Italia ed il Sud-est Europa: insieme verso l’integrazione nell’Unione europea”. Il sostegno italiano all’ingresso dell’Albania d’altronde non stupisce, visto che l’adesione di Tirana alla Nato era già stata approvata dagli Usa alla presenza del segretario generale della Nato, Jaap de Hoop Scheffer.
Sabato scorso, infatti, il presidente dell’impero a stelle e strisce, George W. Bush (nella foto a Washington con i membri dell’Alleanza Atlantica), ha firmato il protocollo di ingresso dell’Albania nella Nato, affermando che questo ha un significato storico per il piccolo Stato dei Balcani occidentali. “La firma del protocollo da parte di Bush è di per sé una grande valutazione dei risultati passati dell’Albania, ed è anche una grande responsabilità da portare avanti per il nostro Paese”, ha osservato Berisha, durante una conferenza stampa. Bush aveva firmato già venerdì i documenti per accogliere l’Albania e la Croazia, in seno all’Alleanza Atlantica. Albania e Croazia erano già stati invitati ad aderire alla Nato durante il vertice di Bucarest, in Romania, nell’aprile scorso. L’ingresso finale di Tirana e Zagabria avrà luogo quando tutti i 26 alleati avranno ratificato l’adesione dei protocolli che sono stati firmati a Bruxelles nel mese di luglio.