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Gli eurocratici chiedono più sudditanza a Washington

di Andrea Perrone - 04/11/2008

 

 
Gli eurocratici chiedono più sudditanza a Washington



Relazioni di sudditanza con Washington, sostegno crescente alla guerra in Afghanistan, situazione del Congo e prospettive dell’Unione per il Mediterraneo.
È questa l’agenda della riunione informale dei ministri degli Esteri Ue che si è tenuta ieri a Marsiglia, al Palais du Pharo, e che proseguirà anche oggi nel cosiddetto incontro informale di Gymnich.
Presente per l’Italia il ministro degli Esteri, Franco Frattini, giunto in mattinata nella città francese: l’incontro è l’occasione per i capi della diplomazia dei Paesi Ue per fare il punto sulle relazioni transatlantiche, anche in vista del voto di oggi negli Stati Uniti, da trasmettere poi al successore di George W. Bush alla Casa Bianca.
Il secondo appuntamento è stato quello del tardo pomeriggio per la riunione annuale euro-mediterranea nell’ambito del “Processo di Barcellona - Unione per il Mediterraneo”.
Il responsabile della Farnesina ha esposto ai giornalisti il contenuto degli incontri di stamani con gli altri ministri degli Esteri di creare una sorta di Schengen euro-atlantica. Durante la riunione, ha osservato Frattini, si è parlato della “sicurezza globale” e della “collaborazione euro-atlantica in materia di lotta al terrorismo da un lato e diritti dall’altro”. “Molte volte - ha ricordato il titolare della Farnesina - avevo evocato l’idea di una sorta di Schengen euroatlantica, cioé di uno spazio in cui Europa e Stati Uniti lavorino insieme contro il terrorismo, ma al tempo stesso favoriscano la circolazione delle persone in buona fede”. E, secondo Frattini, “questa è un’idea che piace molto, perché come sapete ci sono delle restrizioni forti alla circolazione Europa-Stati Uniti”. Si tratta, ha concluso il ministro, di “una delle piste su cui nei prossimi mesi dovremo lavorare”. Per Frattini, d’altronde gli Stati Uniti sono e resteranno il primo e principale riferimento della politica estera italiana. Una posizione questa condivisa anche dagli altri soloni dell’Ue nel loro contesto nazionale ed europeo. Sia che vinca John McCain o che, al contrario, sia Barak Obama a uscire vincitore dalle presidenziali, secondo il ministro degli Esteri gli indirizzi e le linee guida della politica diplomatica italiana non subiranno svolte o sostanziali correzioni di rotta. Da parte sua il ministro degli Esteri francese, Bernard Kouchner, al termine della riunione ha osservato: “Siamo pronti ad aprire un nuovo capitolo nelle relazioni Ue-Usa, i nostri rapporti saranno basati sul multilateralismo”. Per quanto riguarda le prospettive del Processo di Barcellona Kouchner, ha sottolineato che “la globalizzazione e la crisi economica ci chiedono di cambiare. Il progetto di Unione per il Mediterraneo è difficile, e sappiamo che non si farà in una notte. Ma noi andremo avanti consapevoli di ciò”.