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Israele-Hamas, fine della tregua?

di c.m.m. - 06/11/2008





Una trentina di razzi sono stati lanciati oggi da Hamas in territorio israeliano.

L’attacco fa seguito all’incursione compiuta ieri dalle Forze di difesa israeliane (Idf) all’interno della Striscia di Gaza, nel corso del quale sono morti sei combattenti palestinesi.

I combattimenti hanno avuto inizio martedì sera, quando i carri armati e un bulldozer, sostenuti dall’aviazione israeliana, sono entrati nella enclave palestinese. Secondo fonti ufficiali dello Stato ebraico, il raid aveva l’obiettivo di distruggere un tunnel scavato da miliziani con lo scopo di rapire soldati israeliani.

L’incursione israeliana e la successiva risposta di Hamas rappresentano il primo scontro di rilievo dopo la tregua sancita tra le due parti, lo scorso 19 giugno. Da quel momento - se si escludono alcuni episodi minori - Israele e il Movimento della resistenza islamica si sono attenuti al cessate il fuoco.

Israele tuttavia ha dichiarato che l’attacco di martedì non costituisce una violazione dell’accordo, quanto un’azione legittima volta a eliminare una minaccia imminente.

Di parere opposto Hamas, che dal giugno 2007 detiene il potere nella Striscia, secondo cui quella israeliana rappresenta una vera e propria aggressione. “La nostra risposta sarà dura, e il nemico pagherà un caro prezzo", si legge in un comunicato pubblicato sul sito web dell’organizzazione.

Nel frattempo restano drammatiche le condizioni della popolazione della Striscia, che dal giugno 2007 è sottoposta al blocco israeliano.

Ieri Mary Robinson, ex presidente irlandese ed ex Alta commissaria Onu per i Diritti umani, ha dichiarato alla Bbc di essere rimasta sorpresa per le "terribili" condizioni degli 1,4 milioni di palestinesi che vivono nel piccolo territorio costiero.
 
Robinson, che di recente ha visitato la Striscia, ha sostenuto che è "pressoché incredibile" che il mondo non reagisca dinanzi a "una scioccante violazione di così tanti diritti umani".

L’ex funzionario Onu ha detto anche che la situazione dei Territori palestinesi occupati è peggiorata rispetto al 2000 – quando vi si era recata per una precedente visita – e che nella Striscia le condizioni di vita sono decisamente peggiori rispetto a quelle delle città della Cisgiordania.

Il blocco israeliano (ed egiziano) sulla Striscia va avanti oramai da due anni e mezzo. I passaggi di frontiera sono stati aperti solo in via occasionale e per ragioni umanitarie.

Martedì l’Egitto ha aperto in via temporanea i suoi attraversamenti per consentire il passaggio di studenti e residenti bisognosi di cure mediche.

[c.m.m.]

(fonte: Bbc News)