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Thailandia: l'instabilità permanente

di Manuel Zanarini - 04/12/2008


Dunque facciamo un attimo il punto della situazione. Il PAD, il Partito Democratico Tailandese, aveva occupato gli aeroporti di Bangkok (i manifestanti con la maglietta gialla), per chiedere le dimissione del governo guidato da Somchai e dal suo partito, il PPP (il Partito Popolare), parente e marionetta di Thaksin Shinawat, il leader popolarissimo defenestrato lo scorso anno da un golpe militare incruento.
Il PAD è un partito espressione dei ceti medi e medio-alti della Thailandia, radicato quasi esclusivamente a Bangkok, e fortemente supportato dall’esercito, che mal digeriva la politica contro i narcotrafficanti e contro gli integralisti islamici del Sud del Paese, inaugurata da Thakisn e portata avanti dai successivi governi.
Contro lo sciopero dell’opposizione, e soprattutto contro le pesanti ingerenze dell’esercito e della magistratura, è scesa in campo il UDD, il Fronte Unito contro la Dittatura, (meno mostrati dai media occidentali ma forse ancor più numerosi, e riconoscibili dalle magliette rosse). Il PPP e il UDD hanno molto consenso nelle fasce povere del popolo thailandese, soprattutto nelle province contadine del Nord del Paese.

Per cercare di sbloccare la situazione, il Governo aveva proclamato lo stato d’emergenza attorno ai due aeroporti, e invitato la polizia a sgomberare i terminali dai manifestanti. Proprio in quei giorni, l’Esercito ha affermato che non avrebbe eseguito gli ordini del Governo, e anzi, invitava l’Esecutivo a dimettersi immediatamente. Per paura di un ennesimo golpe, il Primo Ministro si ritirava a Chang Mai, la seconda più popolosa città della Thailandia, città più importante del Nord del Paese, nonché roccaforte del PPP.

Proprio mentre la situazione sembrava essere in stallo, ecco arrivare sulla scena la Magistratura. Martedì scorso, la Corte Costituzionale di Bangkok doveva esprimersi su una causa di corruzione. In pratica, il governo militare golpista ha emanato una legge, secondo la quale, se un membro di un partito viene dichiarato colpevole di corruzione, l’intero suo partito deve essere sciolto, a prescindere dal fatto che i dirigenti dello stesso fossero colpevoli, o semplicemente all’oscuro della vicenda. Non è la prima volta che la Corte decide chi debba governare il Paese, in base  aleggi assurde. Il precedente Primo Ministro venne ricusato dai giudici, in quanto presentava, sulla televisione nazionale, un programma di ricette, cosa che è bastata alla Corte per decretare il conflitto di interesse e quindi decretare l’irregolarità del Governo.
Martedì, quindi, la Corte Costituzionale decideva di sciogliere i tre partiti principali della coalizione al governo: il PPP, il Matchimathipataya, ed il Chart Thai.

Questa sentenza, in coincidenza col compleanno di Sua Maestà Re Boumiphol (il 5 Dicembre compie 81 anni), ha spinto i manifestanti del PAD a liberare gli scali, cominciando dal nuovo aeroporto di Bangkok, il Suvarnabhumi. Ma, cosa più importante, sembra che ora l’Esercito sia disposto ad accettare un governo formato e sostenuto dall’attuale maggioranza parlamentare. Infatti, è di oggi la notizia, che alti esponenti delle Forze Armate abbiano chiesto a Newin Chidchob, il leader della corrente di maggioranza del disciolto PPP, di iniziare i colloqui per formare il nuovo esecutivo. La realtà, infatti, è che senza l’appoggio delle Forze Armate, il PAD non ha la forza “militante” per opporsi al Governo, che peraltro può disporre della fedeltà della Polizia. E che l’appoggio dell’Esercito all’opposizione, su pressione internazionale sia dell’Unione Europea che dell’Organizzazione per la Cooperazione di Shanghai, stia venendo meno, lo dimostra il fatto che la Polizia ha annunciato l’inizio di una mega inchiesta sui fondi del PAD, promettendo arresti in caso di irregolarità. Visto che è cosa noto che la maggior parte dei manifestanti del PAD erano pagati dal magnate concorrente di Thaksin, penso che se ne dovrebbero vedere delle belle.

Ma una nuova bomba sta per esplodere nei cieli di Bangkok. Il Re, vera figura guida del Paese, e probabilmente l’artefice del compromesso istituzionale, lo scioglimento dei tre partiti di maggioranza relativa, lasciando loro la possibilità di formare il nuovo governo, è nuovamente malata, stavolta pare un’infezione alla gola. La situazione deve essere piuttosto grave se è vero che per domani, giorno del suo compleanno, non terrà il solito discorso alla nazione, appuntamento molto sentito dal popolo, tanto che già oltre 20.000 persone si sono radunate davanti alla Residenza Imperiale vegliando sulla salute del Re, a fronte del reale scarso interesse verso le manifestazioni politiche, tanto che secondo un sondaggio del “Bangkok Post” di pochi giorni fa, indicava che i 2/3 del popolo provava vergogna per l’immagine del Paese che veniva data dalle continue manifestazioni di piazza.

 La situazione è abbastanza importante in chiave futura, perché il figlio, ed erede designato, non appare all’altezza del padre, tanto che la propaganda ufficiale lo sta ultimamente ritraendo in numerose opere di beneficenza per cercare di darne un’immagine migliore. Ora che le divisioni interne al Paese, sia politiche che religiose, sembrano acuirsi, il Re è probabilmente l’unica figura in grado di mantenere l’unità del Paese, se dovesse ammalarsi più gravemente, la situazione, ora sulla via della normalizzazione (tanto che è atterrato al Suvarnabhumi da Phuket), potrebbe esplodere con ancora più veemenza.