Brasile, vittoria per gli indios di Roraima
di Alessandro Grandi - 12/12/2008
La Corte Suprema brasiliana ha votato a favore (8 a favore e 3 contrari) dell'integrità territoriale dei 19.000 mila indios che vivono nel nord dello stato di Roraima, al confine con Venezuela e Guyana. Il voto della Corte Suprema, dunque, mette per il momento la parola fine alla proposta che voleva dividere la riserva indigena in piccole riserve dove gli indios avrebbero dovuto convivere con i contadini locali. Comunque, la decisione della Corte non sarà definitiva fino al prossimo anno in considerazione della richiesta di uno dei giudici di avere maggior tempo per riflettere sulla sentenza. Josè de Anchieta, governatore dello stato di Roraima, contrario alla sentenza della Corte, fa sapere che la legge prevede anche che i giudici possano cambiare idea e ribaltare la sentenza. Fatto che comunque sarà difficile che possa verificarsi. La sentenza, una vera vittoria per le popolazioni indigene dell'area, avrà anche una conseguenza in parte negativa: l'espulsione di tutti gli agricoltori non indigeni che vivono nella riserva. Fatto che potrebbe causare tensioni e proteste.
Soddisfazione è stata espressa dalla rappresentante legale degli indios, Jonia Battista de Carvalho, che però si è anche detta delusa del fatto che la sentenza non sia definitiva. La riserva di cui si è discusso alla Corte riguarda un'area molto vasta ubicata nel nord dello stato di Roraima che fu designata riserva grazie a un decreto presidenziale nel 2005. Altri due progetti stanno intorno alla discussione di questo decreto datato 2005. Il primo riguarda il bisogno delle comunità indigene di disporre di un'area grande per poter vivere e mantenere inalterati i loro usi e costumi, controllando sempre il processo di trasformazione della loro cultura. Il secondo riguarda la possibilità che lo sviluppo sociale delle comunità indigene avvenga in simbiosi con le comunità non indigene proprio per sottolineare che lo sviluppo sociale e i diritti riguardano in egual modo sia le une che le altre.
Ma non mancano le tensioni. La comunità indigena infatti sembra avere un gruppo dissidente al suo interno. Si tratta degli aderenti al Sodiur (Sociedad de Defensa de los Indigenas Unidos del Norte de Roraima) che hanno l'appoggio degli agricoltori e del governatore anche se si dichiarano da sempre indipendenti. Il confronto fra i membri del Sodiur e quelli del Cir (Centro Indigena de Roraima), composto dalla maggioranza delle comunità e, nonostante anch'esso si dichiari indipendente, è appoggiato dalla chiesa cattolica e dalle Ong internazionali presenti nella zona, ha già causato tensioni preoccupanti nell'area.