Per Tzipi Livni, ministro degli esteri israeliano, la proposta avanzata dalla Comunità Europea di effettuare "un cessate il fuoco immediato e permanente" nella Striscia di Gaza, che possa permettere la consegna di aiuti umanitari alla popolazione civile palestinese e porre le basi per un accordo di tregua duraturo, è proprio “irricevibile”. |
"Non c' è bisogno di una tregua a fini umanitari, perché a Gaza non c' è una crisi umanitaria, la situazione è sotto controllo” ha dichiarato a Parigi l’elegante signora in giacca bianca e girocollo nero, sfoderando un ammaliante sorriso…E sì, la situazione è proprio sotto controllo…quello delle bombe GBU-39 che vengono sganciate dagli aerei israeliani sulla popolazione civile inerme della striscia di Gaza che, al momento, hanno ucciso quasi 420 persone e provocato oltre 2.180 feriti ed immani distruzioni infrastrutturali in un territorio già in ginocchio per il rigido blocco messo in atto dall’esercito israeliano.
Ai giornalisti - al termine del colloquio con Sarkozy - la signora in bianco non cita nemmeno una volta la parola 'tregua', e si mostra decisa: “sarà Israele a decidere quando sarà il momento di cessare le sue operazioni militari, che sono una guerra contro il terrorismo, contro Hamas"…che, ricordiamo a chi troppo spesso sembra dimenticarlo, ha vinto delle regolari elezioni democratiche ed ha tutto il diritto di rappresentare il popolo palestinese. Ma, si sa, le regole della “democrazia export” yankee sono di difficile comprensione e quasi sempre a “senso unico”.
La guerra unilaterale contro la Striscia di Gaza continua e con essa i bombardamenti aerei e della marina israeliana che martella incessantemente la spiaggia e il porto. Lungo il confine con il Territorio palestinese sono ammassati soldati e carri armati dell’esercito israeliano per la probabile offensiva terrestre: siamo nell’imminente vigilia dell’invasione di Gaza.