Perché i bambini palestinesi vengono uccisi?
di Mohammad Habib* - 17/01/2009
Nella stessa situazione di Hadil si trovano centinaia di altri bambini che hanno perso tutto - casa, abiti, giochi, libri, familiari, scuola -, quando sono stati così fortunati da non aver perso anche la vita.
Chi di noi non ha visto il piccolo Luai Subh, il bambino che abita a nord della Striscia di Gaza? I suoi occhi sono stati letteralmente sciolti dalle armi chimici usate dagli israeliani, quando, la scorsa settimana, hanno bombardato la sua casa. Luai è condannato alla cecità permanente.
E chi non ha visto in televisione la piccola Jamila al-Hayash, rimasta senza gambe a causa di un missile israeliano che si è abbattuto su di lei e sui suoi cugini mentre stavano giocando sulla terrazza di casa? Nello stesso bombardamento è stata uccisa sua sorella Jalila di 11 anni, sua cugina Isra'a di 13, e suo cugino Mohammad ha perso la gamba sinistra.
I bambini della Striscia di Gaza, che rappresentano il 56% dell'intera popolazione, lottano per sopravvivere all’aggressione israeliana, "Piombo fuso", iniziata il 27 dicembre 2008.
L’"Associazione per i Diritti del bambino" denuncia la minaccia rappresentata dal proseguimento dell’escalation israeliana contro la Striscia e dell'assedio: manca il cibo, l'acqua, la luce, le medicine, il carburante.
Ogni diritto umano, anche più elementare, è violato. Il dott. Eyad al-Sarraj, psichiatra e direttore del GCMHP - Gaza community mental health program (Programma per la salute mentale di Gaza) -, ha dichiarato: "I bambini di Gaza sono sotto shock. Sono molto disturbati dai continui bombardamenti. Soffrono di ansia, sono terrorizzati, provano odio. Fare la pipì addosso è diventata la norma".
Al-Sarraj ha chiarito che i bambini sono esposti a un danno psicologico a lungo termine: "Hanno perso, dentro di sé, la figura del padre, o dell'adulto, come loro protettore, perciò, per sostituirla, tentano di unirsi ai gruppi armati".
*corrispondente Infopal da Gaza