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Obama. Più le politiche sembrano cambiare, più esse restano le stesse

di Ralph Nader - 29/01/2009


Di Mentre l'intellighenzia liberale sveniva per Barack Obama durante la sua campagna presidenziale, io consigliai "di prepararsi ad essere delusi".
Il suo record di Senatore dell'Illinois ed degli USA, insieme ai molti sviluppi progressivi e in forte ritardo delle azione alle quali egli si oppose durante la sua campagna, resero una predizione simile sfortunata quanto ovvia.
Ora questa intellighenzia inizia a rumoreggiare sulla squadra di transizione di Obama e sulle prime scelte di selezione della sua amministrazione.
Avendo sconfitto il Senatore Hillary Clinton alle Primarie Democratiche, ora è impegnato a insediare la vecchia guardia di Bill Clinton. Trentuno delle quarantasette persone che lui ha nominato finora per la transizione o per le cariche hanno legami con l'Amministrazione Clinton, secondo Politico. Una Clintonite è definita nel Washington Post dove si dice - "Questo non è chiaramente insaporito con i Clintons. Questo è tutto i Clintons, sempre".
"La squadra di politica estera (di Obama) è ora dominata dagli Hawkish, la vecchia guardia Democratica del 1990", scrive Jeremy Scahill.
La squadra di transizione di Obama che riesamina i servizi di informazione e raccomanda le cariche è capeggiata da John Brennan e Jami Miscik, che lavorò sotto George Tenet quando la CIA fu compromessa da informazioni politicizzate per, tra gli altri ministri, il discorso erroneo del Segretario di Stato Colin Powell all'ONU che portò alla guerra contro l'Iraq.
Mr Brennan, da ministro del governo, sostenne le carcerazioni senza garanzie di comunicazione e straordinarie nelle nazioni che torturano
La National Public Radio ha riferito che la scelta di Obama quando quest'anno votò per la riforma della FISA si basò su un consiglio di John Brennan.
Per i dettagli su questi 2 consiglieri e altri reclutati da Obama tra i vecchi giorni oscuri, guardate su Democracy Now del 17 novembre 2008 (
http://www.democracynow.org/2008/11/17/headlines#7) e Jeremy Scahill, AlterNet, 20 Nov. 2008 "Questo è cambiamento? 20 Falchi, Clintonites e Neocons a badare la Casa Bianca di Obama".
La massima scelta come capo squadra alla Casa Bianca è su Rahm Emanuel - l'ultimo democratico corporativo senza compromessi, falco militarista in politica estera e fautore alla Casa Bianca di Clinton della globalizzazione corporativa sia nel NAFTA che nel World Trade Organization.
Ora ricordate le parole di Obama durante i mesi di campagna bucolica su "speranza e cambiamento": "La gente americana … capisce che il vero rischio è avere le stesse vecchie facce che fanno sempre e comunque le stesse cose per poi aspettarsi un risultato differente".
Un applauso tonante seguiva queste frasi.
"Questo inizio è oltre il 'Giorno della Marmotta'", sostenne Peter Wehner, ex consigliere di Bush che ora è al Ethics and Pubblic Policy Center.
Si accumulano i segnali che Obama fa un lavoro politico confidenziale contro la gente americana.
Ora fa acquisti quotidiani nel complesso militare - industriale trincerato che il Presidente Eisenhower denunciò agli americani nel suo discorso di addio.
Con Robert Rubin accanto durante la sua prima foto dopo le elezione, egli segnalò a Wall Street che il suo voto per i $750 miliardi di salvataggio di quegli speculatori e truffatori non era fortuito (Rubin fu l'architetto della liberalizzazione finanziaria nel 1999 come Ministro del Tesoro prima e poi divenne uno dei banchieri meglio pagati grazie a Citigroup).
I sostenitori di Obama dicono che le sue scelte dimostrano che lui vuole realizzare le cose, perciò vuole gente che conoscono le strade a Washington.
Tuttavia, essi dicono, il cambiamento viene solo dal Presidente che regola le priorità e i processi dell'azione, non dai suoi subordinati.
Questa spiegazione presume che le nomine del presidente non siano immagini allo specchio delle direzioni attese dal capo ma solo funzionari che realizzano i cambiamenti di Obama.
Se voi siete inclini a credere a questo scenario improbabile, forse dovreste rivedere il record di Obama compilato da Matt Gonzalez per Counterpunch (
http://counterpunch.org/gonzalez10292008.html).
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Tradotto il 28/01/2009 da F. Allegri per Futuroieri
http://digilander.libero.it/amici.futuroieri