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"Crimini di guerra" a Gaza: L'Aja apre dossier su Israele

di Francesco Battistini - 03/02/2009

 

Si può fare. I palestinesi ci speravano. Il governo israeliano lo temeva. Adesso la Corte dell`Aja lo dice: sì, stiamo esaminando le denunce per i presunti crimini di guerra commessi a Gaza. L`uomo che indagò sui desaparecidos, l`avvocato argentino Luis Moreno-Ocampo, l`unico procuratore generale che abbia mai chiesto l`arresto per genocidio d`un presidente in carica (il sudanese Omar Al Bashir), l`altro giorno stava a Davos. Un giornalista inglese gli ha chiesto lumi. E lui, uomo di riflettori non meno della cacciatrice di boia balcanici Carla Del Ponte o di Baltazar Garzon, il giudice spagnolo che perseguì Pinochet, non s`è tirato indietro. Non abbiamo giurisdizione su Israele o su Gaza, dice, ed esaminare il caso non significa che le accuse siano fondate. Mail dossier è lì: «È un caso molto complicato», le obiezioni citano solo la giurisprudenza, mentre«io faccio un`analisi diversa: potrà richiedere molto tempo, ma voglio arrivare a una decisione secondo legge». Il caso è complicato, anche perché i dossier s`aprono inarrestabili come finestre di Windows. Ci sono le denunce che otto ong israeliane, B`Tselem in testa, hanno presentato alla giustizia israeliana. Poi le indagini che l`Onu ha commissionato al suo ufficio di Ramallah, cinque edifici Onu colpiti, materiale da girare al finlandese Martti Alitisaari (se sarà lui l`investigatore). All`Aja, invece, pendono le istruttorie d`organizzazioni palestinesi, di Amnesty International e dei governi della Lega araba. Non ci sono nuovi episodi incriminati, che si sappia: l`uso di fosforo bianco, che l`esercito di Tsahal prima ha negato e poi riconosciuto, a carico d`un gruppo di soldati (c`è un`indagine militare in corso) e poi in casi ammessi dalla Convenzione di Ginevra; i bombardamenti di moschee, ospedali, scuole a Beit Lahiya e Jabaliya, decine di morti, che secondo Israele erano scudi per proteggere Hamas;diverse denunce di fuoco aperto«senza ragione» su civili inermi... Il caso è complicato, anche perché la Corte non ha giurisdizione:Israele non ha mai ratificatolo Statuto di Roma che istituì il tribunale, non ne riconosce la legittimità. Nei loro ricorsi, però, gli avvocati fanno notare che a contare è il luogo in cui i crimini sarebbero stati commessi; ovvero la Striscia da cui Israele si ritirò nel 2006, e quindi importa chi oggi comanda lì: in teoria l`Autorità palestinese, governo senza Stato, che sarebbe titolare di un`azione legale; in realtà Hamas, che non ha però riconoscimento internazionale. Per Moreno-Ocampo, anche il Darfur e la Costa d`Avorio erano in simili situazioni di vuoto, eppure una soluzione si trovò. L`ideale sarebbe un ok da Gerusalemme- «indagate pure sui nostri» - al momento impensabile: Israele nega qualsiasi responsabilità penale, ha consigliato ai suoi ufficiali di non viaggiare all`estero e di non dare generalità alla stampa. Qualche giorno fa, il premier Ehud Olmert ha promesso che I militari spediti a Gaza saranno al riparo da ogni tribunale, lo Stato li proteggerà come loro ci hanno protetto coi loro corpi». Un habeas corpus, la paga del soldato.